VOLONTARIATO IN CARCERE E NUOVE CRITICITA’
Pubblicato il 14 Ottobre 2017   Tag: Garante detenuti
Comunicati
VOLONTARIATO IN CARCERE E NUOVE CRITICITA’
Secondo tavolo di settore convocato dal Garante dei diritti, Andrea Nobili, anche alla luce del riacutizzarsi di alcuni problemi nei penitenziari delle Marche. Presenti all’iniziativa il nuovo vescovo di Ancona, Angelo Spina; il Presidente del Consiglio, Antonio Mastrovincenzo; il dirigente dell’area detenuti e trattamento Prap, Marco Bonfiglioli ed il consigliere regionale, Gianni Maggi. In videoconferenza da Bruxelles, Giulia Torbidoni, presidente regionale di “Antigone”. Numerosi i rappresentanti delle associazioni che operano in carcere, diversi quelli aderenti alla “Caritas”.
“Quella dei detenuti è una realtà complessa, sono persone che hanno rotto un patto sociale, perdendo la loro libertà. Per riconquistarla hanno anche bisogno di sostegno, vicinanza ed aiuto. Il nostro impegno deve andare in questa direzione”.
Lo ha ribadito il nuovo vescovo di Ancona, Angelo Spina, intervenendo nell’ambito del tavolo di lavoro sul volontariato in carcere, riconvocato dal Garante dei diritti, Andrea Nobili, dopo la prima sessione dello scorso mese di marzo, per fare il punto della situazione anche alla luce del riacutizzarsi di alcuni problemi nei penitenziari delle Marche. All’incontro hanno partecipato – oltre ai rappresentanti di diverse associazioni, tra cui diversi della “Caritas” – il Presidente del Consiglio, Antonio Mastrovincenzo, il dirigente dell’area detenuti e trattamento Prap (Provveditorato amministrazione penitenziaria), Marco Bonfiglioli, il consigliere regionale Gianni Maggi, ed in videoconferenza da Bruxelles la presidente regionale di “Antigone”, Giulia Torbidoni.
“Il ruolo del volontariato – ha sottolineato Nobili – diventa tanto più importante in un momento che vede il riaffiorare di vecchi problemi, ma anche di nuove emergenze. Cresce la popolazione carceraria e contemporaneamente cambia la fisionomia dei detenuti, sull’onda di un disagio sociale crescente. Altro problema la compressione delle risorse, che non permette di concretizzare iniziative determinanti per la vita in carcere e per il ricollocamento dello stesso detenuto nella società. Ultimo, e non meno importante, aspetto della situazione complessiva, la necessità di attivare una seria ed adeguata mediazione culturale”.
Tappe di un percorso che chiama direttamente in causa anche le istituzioni, con l’obiettivo di attivare interventi il più possibile condivisi. “Seguiamo costantemente il monitoraggio messo in atto dal Garante – ha detto il Presidente del Consiglio, Mastrovincenzo – per avere consapevolezza delle evoluzioni che stanno caratterizzando il sistema carcerario. Il nostro impegno è stato ribadito anche attraverso la mozione approvata dal Consiglio e l’inserimento in bilancio di risorse economiche che permettono di supplire, purtroppo in parte, ai mancati trasferimenti statali. E’importante intervenire anche nei singoli settori e proprio in questa direzione nei prossimi giorni parteciperemo con il Garante ad un tavolo con gli psicologi che operano in carcere”.
Accanto a tutto questo, le scelte ministeriali rispetto all’organizzazione del Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria, accorpato recentemente all’ambito dell’Emilia Romagna, con un provveditore chiamato a svolgere anche la funzione di reggente per le aree del Veneto, del Friuli Venezia Giulia e del Trentino Alto Adige. Un’impostazione problematica evidenziata dal dirigente dell’area detenuti e trattamento Prap, Marco Bonfiglioli, che non ha mancato di ricollocare al centro dell’attenzione “la specificità” dei sistemi carcerari regionali, che rischia di venire meno con una strutturazione di questo tipo, e l’importanza della “programmazione”.
Ulteriore quadro della situazione da parte di Giulia Morbidoni, presidente regionale di “Antigone”, che ha analizzato numerose problematiche, rivendicando al volontariato il “ruolo di sentinella”. E che il consigliere Gianni Maggi ha definito “l’orgoglio del nostro Paese”.
A.Is.
DISAGIO GIOVANILE IN CRESCITA, INIZIATIVE DEL GARANTE PER AFFRONTARE “UN’ EMERGENZA SOCIALE”
Pubblicato il 6 Ottobre 2017   Tag: Garante infanzia
DISAGIO GIOVANILE IN CRESCITA, INIZIATIVE DEL GARANTE PER AFFRONTARE “UN’ EMERGENZA SOCIALE”
Alla luce degli ultimi episodi Nobili intende proseguire il lavoro di “mappatura” e di “networking sociale” avviato nelle scorse settimane, attraverso una serie di incontri con gli operatori degli ambiti territoriali sociali
Fatti di cronaca che vedono sempre più spesso protagonisti, in negativo, alcuni adolescenti anche nelle Marche. La situazione complessiva, nonché gli ultimi episodi registrati nella città di Ancona, sono al centro dell’attenzione di alcune iniziative messe in atto dal Garante dell’infanzia e adolescenza, Andrea Nobili.
“Esiste anche nel nostro territorio – sottolinea – una preoccupante questione giovanile che richiede attenzione e sensibilità da parte delle istituzioni e degli operatori competenti. Si ritengono necessarie misure specifiche per affrontare questo disagio emergente, attivando reti che mettano a sistema le competenze e ponendo in essere, con urgenza, interventi concreti”.
Proprio per questo motivo il Garante proseguirà il lavoro di “mappatura” e di “networking sociale” avviato nelle scorse settimane, attraverso l’incontro tenutosi con gli operatori dell’ambito territoriale sociale in cui ricade l’area di residenza,Vallefoglia, dei giovani accusati dei gravissimi fatti accaduti a Rimini.
Nei prossimi giorni il Garante intende promuovere ulteriori confronti con i responsabili e gli operatori degli altri ambiti sociali presenti nel territorio regionale.
“In particolare si vorrebbe comprendere – evidenzia Nobili – lo stato del processi di integrazione dei giovani di origine straniera, per sostenere i percorsi di assimilazione e di condivisione culturale. Ciò anche per comprendere quali contributi concreti, nell’ambito delle Politiche giovanili, possono essere suggeriti a livello regionale per supportare gli impegni di prossimità”.
A.Is.
MINORI E GRANDI EMERGENZE, LINEE GUIDA ELABORATE DA SAVE THE CHILDREN
Pubblicato il 15 Settembre 2017   Tag: Garante infanzia
MINORI E GRANDI EMERGENZE, LINEE GUIDA ELABORATE DA SAVE THE CHILDREN
Illustrate, insieme al progetto “Cuidar”, dalle responsabili dell’organizzazione nel corso di un incontro promosso dal Garante dei diritti, Andrea Nobili. All’iniziativa hanno partecipato il Presidente del Consiglio, Antonio Mastrovincenzo, il consigliere Gianni Maggi, alcuni amministratori dei Comuni terremotati ed i ragazzi del “Movimento giovani – SottoSopra” di Ancona
Fornire strumenti idonei affinchè bambini ed adolescenti abbiano la possibilità di affrontare le grandi emergenze con minori difficoltà. E’ questa la filosofia di fondo delle linee guida elaborate da Save the Children che ha scelto le Marche per una prima presentazione del lavoro effettuato, alla luce degli eventi sismici che hanno interessato vasta parte del territorio regionale. Un confronto diretto con i rappresentanti dell’organizzazione voluto dal Garante dei diritti, Andrea Nobili, al quale hanno partecipato il Presidente del Consiglio, Antonio Mastrovincenzo, il consigliere Gianni Maggi, alcuni amministratori dei Comuni terremotati ed i ragazzi del “Movimento giovani – SottoSopra” di Ancona.
Al centro degli interventi la necessità di attivare l’ascolto, il confronto diretto con i ragazzi, “affinchè sia possibile – ha detto Nobili – costruire politiche che li vedano protagonisti del loro tempo”. Un contributo di idee fondamentale, secondo il Presidente Mastrovincenzo, che può contribuire a migliorare e ridefinire le progettualità di città e territori, non dimenticando che “anche nei momenti più difficili, i ragazzi mantengono viva la luce della speranza”.
Le linee guida sono state illustrate da Anna Grisi e da Flaminia Cordani di Save The Children, e da Giulia Giancamilli, referente territoriale di “SottoSopra” del capoluogo regionale. Previste molteplici attività finalizzate sia alla conoscenza dei programmi e dei progetti già esistenti, sia alla comprensione di quello che vivono bambini ed adolescenti al cospetto di grandi tragedie, con la loro percezione del rischio e la capacità di affrontarlo e superarlo. Una simulazione è stata effettuata lo scorso anno a Grottammare con la collaborazione della Protezione civile nazionale e regionale, dando vita ad una esperienza molto positiva, da annoverare tra quelle concretizzate per perfezionare il programma complessivo.
In una delle linee guida di Save the Children si inserisce il progetto “Cuidar” (Culture of disaster resilience among children and young people), finanziato dalla Commissione europea nell’ambito di “Horizon 2020”, che è rivolto soprattutto alla partecipazione ed al coinvolgimento diretto dei giovani. In tal senso, nel corso dell’incontro hanno portato la loro esperienza alcuni ragazzi del “Movimento giovani – SottoSopra” di Ancona, impegnati nella ricerca di nuovi nuove strade da seguire per attuare la prevenzione ed affrontare l’emergenza sui territori.
A.Is.
TUTORI VOLONTARI MSNA, PIU’ DI 100 ADESIONI PER L’AVVISO DEL GARANTE
Pubblicato il 14 Settembre 2017   Tag: Garante infanzia
TUTORI VOLONTARI MSNA, PIU’ DI 100 ADESIONI PER L’AVVISO DEL GARANTE
Nobili procederà a selezionare i 65 professionisti che entreranno a far parte dell’elenco, la cui tenuta è affidata, dalla legge nazionale, al Tribunale per i minorenni. I corsi di formazione saranno attivati dal prossimo 29 settembre, prevedendo moduli fenomenologici, giuridici e psico – socio – sanitari.
Sono più di cento le adesioni all’avviso pubblico attivato dal Garante dei diritti, Andrea Nobili, per l’istituzione dell’elenco di tutori volontari, così come previsto dalla legge nazionale sui minori stranieri non accompagnati. “Una risposta significativa da parte del territorio marchigiano – sottolinea Nobili – che ancora una volta dimostra solidarietà e sensibilità, permettendoci di costruire le fondamenta per una tutela di tipo compiuto, anche attraverso un’adeguata ed oculata formazione che vada a concretizzare l’obiettivo finale”.
Una volta verificata la sussistenza dei requisiti richiesti, l’avviso è scaduto l’11 settembre, il Garante procederà a selezionare i 65 professionisti che entreranno a far parte dell’elenco dei tutori, la cui tenuta è affidata al Tribunale per i minorenni. I corsi di formazione saranno avviati a partire dal prossimo 29 settembre, prevedendo moduli fenomenologici, giuridici e psico – socio – sanitari.
Il tutore dovrà svolgere, a titolo gratuito, il compito di rappresentanza legale; perseguire il riconoscimento dei diritti del minore senza alcuna discriminazione; vigilare sui percorsi di educazione ed integrazione, sulle condizioni di accoglienza, sicurezza e protezione; amministrare l’eventuale patrimonio. “Un’attività che nel complesso – spiega Nobili – va a definire una nuova idea di tutela legale, espressione di genitorialità sociale e cittadinanza attiva. Non solo rappresentanza giuridica, ma anche una relazione con il minore che vada ad interpretare i suoi bisogni ed i suoi problemi”.
A.Is.
“NON FARE IL BULLO”, IL MONDO DELLA SCUOLA IN PRIMA LINEA
Pubblicato il 8 Settembre 2017   Tag: Garante infanzia
“NON FARE IL BULLO”, IL MONDO DELLA SCUOLA IN PRIMA LINEA
Incontro a Palazzo Li Madou per presentare il progetto dell’istituto comprensivo “Ferraris” di Falconara Marittima, che si è classificato al primo posto nell’ambito del bando emanato dal Dipartimento nazionale per le Pari Opportunità. Hanno partecipato all’iniziativa il Presidente del Consiglio, Antonio Mastrovincenzo, la Presidente Cpo, Meri Marziali, ed il Garante dei diritti, Andrea Nobili oltre a numerosi relatori.
Un incontro di sensibilizzazione su bullismo, cyberbullismo, rispetto delle pari opportunità, aperta a dirigenti, educatori, insegnanti, operatori sella scuola ed alle famiglie. Al centro dell’attenzione il progetto “Non fare il bullo” dell’istituto comprensivo “Ferraris” di Falconara Marittima, che si è classificato al primo posto nell’ambito del bando emanato dal Dipartimento nazionale per le Pari Opportunità relativamente alle iniziative previste nel “Piano straordinario contro la violenza sessuale e di genere”.
L’incontro, ospitato a Palazzo Li Madou è stato coordinato dalla Presidente della Commissione pari opportunità, Meri Marziali, che ha ribadito l’importanza di tutti quei progetti caratterizzati da iniziative tendenti a determinare “un reale cambiamento culturale per la promozione del rispetto reciproco”.
In apertura il Presidente del Consiglio, Antonio Mastrovincenzo, ha parlato della “grande solitudine in cui vengono a trovarsi molti ragazzi e della necessità di avvicinare i loro mondi per conoscerli più da vicino. La scuola è determinante perché può intervenire attraverso una logica educativa, invece che repressiva, ma resta l’importanza di dare vita ad una grande alleanza che veda più soggetti interagire fra di loro”. Dopo aver fatto riferimento alla recente normativa nazionale sul cyberbullisno, Mastrovincenzo ha confermato che “entro il mese di settembre verrà presentata una proposta di legge caratterizzata da politiche di prevenzione e sensibilizzazione, progetti a sostegno delle vittime, monitoraggio costante attraverso un’apposita consulta. La speranza è di poterla approvare entro il corrente anno”.
Presentazione ufficiale del progetto da parte di Marina Capomagi dell’Irase di Ancona, ente qualificato per la formazione, dopo gli interventi del presidente dello stesso ente, Elio Carfagna, del dirigente scolastico del “Ferraris”, Maria Ambrogini e di Anna Maria Nardiello per l’Ufficio scolastico regionale.
“Non fare il bullo” va a coinvolgere oltre quaranta istituti coordinati dallo stesso “Ferraris”, intervenendo anche nelle scuole del “cratere” e prevedendo il coinvolgimento di alunni, famiglie ed insegnanti, attraverso specifici focus. Conclusione delle azioni prevista per fine novembre.
Intervenendo nel dibattito, il Garante dei diritti, Andrea Nobili, non prima aver espresso apprezzamento per il progetto, ha sottolineato che “per avere efficacia le azioni di prevenzione e contrasto al bullismo vanno affrontate in una logica di sistema, con il coinvolgimento di più attori, a partire dalle istituzioni scolastiche”. Secondo il Garante “è però necessario contestualizzare nel modo opportuno il crescente, e sempre più complesso, fenomeno del disagio giovanile, che impone un’ampia declinazione sociale delle misure d’intervento”.
Sul versante delle pari opportunità, gli interventi di Eugenia Gammarota, del dipartimento nazionale presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, che ha illustrato gli obiettivi del bando, e di Laura Pulcini del Coordinamento nazionale Uil.
Altri contributi da parte di Federico Batini, docente presso l’Università di Perugia e degli avvocati Roberta Montenovo dell’associazione “Donne e Giustizia” ed Eleonora Nocito esperta in criminologia minorile.
A.Is.
IL GARANTE A MONTACUTO E BARCAGLIONE, INTERROGAZIONE PARLAMENTARE
Pubblicato il 6 Settembre 2017   Tag: Garante detenuti
IL GARANTE A MONTACUTO E BARCAGLIONE, INTERROGAZIONE PARLAMENTARE
L’onorevole Emanuele Lodolini ha partecipato ai due incontri e si è impegnato a rappresentare la situazione a livello centrale, soprattutto per quanto riguarda il sovraffollamento, le carenze di organico della polizia penitenziaria ed i problemi determinati dall’accorpamento del Prap regionale all’ambito dell’Emilia Romagna.
Nuove visite del Garante dei diritti a Montacuto e Barcaglione. Una pausa breve, considerato che nel periodo estivo si sono resi necessari diversi sopralluoghi, soprattutto a Montacuto, alla luce di una situazione piuttosto complessa determinata da un progressivo sovraffollamento, dalla presenza di diversi detenuti con patologie psichiatriche, dalla inadeguatezza degli organici e, non da ultima, dall’improvvisa ondata di caldo che ha amplificato alcuni dei problemi già presenti. Aspetti più volte evidenziati dal Garante al Dipartimento ed al Provveditorato dell’amministrazione penitenziaria presso il Ministero della Giustizia, rinnovando il suo appello ad una maggiore attenzione in relazione agli interventi da mettere in atto per il sistema carcerario marchigiano.
Ai nuovi sopralluoghi ha partecipato l’onorevole Emanuele Lodolini, al quale sono state rappresentate le maggiori criticità dei due istituti. Ambedue gli incontri sono stati definiti “molto positivi” ed al termine il parlamentare, come riferito dal Garante, ha dichiarato che quanto emerso sarà oggetto di una specifica interrogazione parlamentare. In particolare saranno evidenziati i problemi legati al sovraffollamento presso il carcere di Montacuto e, facendo riferimento anche a Barcaglione, alla carenza generalizzata di organico riguardante la polizia penitenziaria.
Nell’interrogazione, che dovrebbe essere presentata fin dalla prossima settimana, l’attenzione sarà focalizzata altresì sulla situazione del Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria, dopo il recente accorpamento all’ambito dell’Emilia Romagna. “Una scelta – conclude Nobili – che ha inevitabilmente determinato nuove problematiche nella gestione complessiva degli stessi istituti, andando ad amplificare alcune delle criticità già esistenti”.
A.Is.