IL GARANTE VISITA LE SEDI “PARS” DI CORRIDONIA E MONTEFORTINO
Pubblicato il 20 Febbraio 2018   Tag: Garante infanzia
Comunicati
IL GARANTE VISITA LE SEDI “PARS” DI CORRIDONIA E MONTEFORTINO
Avviato il percorso conoscitivo insieme alla direttrice dell’Ussm, Patrizia Giunto. Nobili: “Dalle visite iniziali e dai primi approfondimenti della situazione emerge un quadro complesso, meritevole di particolare attenzione, soprattutto sul versante dell’effettiva possibilità d’integrazione dei minori stranieri arrivati in Italia da soli”.
E’ iniziato con la visita alla sedi di Corridonia e Montefortino della “Pars” il percorso conoscitivo avviato dal Garante dei diritti, Andrea Nobili, insieme alla direttrice dell’Ussm (Ufficio di servizio sociale per i minorenni), Patrizia Giunto. L’obiettivo generale è quello di verificare la situazione sia sul versante dell’adolescenza a rischio, sia in relazione all’ospitalità prevista per i minori sottoposti a procedimento penale. Alla luce dei cambiamenti strutturali registrati nel corso degli ultimi anni con l’emergenza immigrazione, l’intento è anche quello di valutare le possibili risposte del “sistema” sociale alla questione della tutela dei minori stranieri arrivati in Italia non accompagnati.
Nel corso delle riunioni con i responsabili della “Pars” (cooperativa di prevenzione, assistenza e reinserimento sociale) e delle visite effettuate nelle due sedi, dove sono stati incontrati anche i ragazzi, sono emerse alcune criticità, riconducibili non tanto all’operatività delle strutture, quanto ad un sistema complessivo d’intervento che non riesce a fornire le migliori riposte alle esigenze del momento.
“In particolare – sottolinea Nobili – preoccupa il dato generale riguardante l’effettiva possibilità di realizzare, per i minori stranieri soli, percorsi di integrazione socio-lavorativa, tali da dare senso e razionalità all’accoglienza. Un’accoglienza che comporta un impegno davvero straordinario”.
Il Garante fa presente che la maggior parte dei ragazzi, quasi tutti di sesso maschile, arriva in Italia in prossimità del conseguimento della maggiore età e per tale motivo non sussiste il tempo necessario per l’attivazione di interventi mirati, che peraltro richiedono risorse di non facile reperibilità.
“Si aggiunga la circostanza – prosegue – che i ragazzi non conoscono la lingua, hanno una scolarizzazione relativa e vivono condizioni psicologiche impegnative. Tanti, conseguita la maggiore età, escono dal sistema di tutela senza avere le
necessarie competenze e le reali opportunità per rimanere legalmente nel nostro territorio. Di molti, usciti dalle strutture di accoglienza, non si hanno più notizie”.
Da evidenziare che l’Ussm si occupa di ragazzi fra i 14 ed i 18 anni, ma si fa anche carico dei cosiddetti “giovani adulti”, soggetti che hanno compiuto il reato da minorenni e che, secondo quanto previsto dalla più recente normativa, possono rimanere sotto la competenza dei servizi preposti fino a 25 anni.
Interessate dal percorso conoscitivo saranno alcune comunità presenti sul territorio regionale, ma anche realtà particolarmente disagiate, che già da tempo sono al centro dell’attenzione. Ulteriori incontri sono in calendario per le prossime settimane.
A.Is.
ADOLESCENTI A RISCHIO, IL GARANTE AVVIA PERCORSO CONOSCITIVO DELLE COMUNITA’ PER MINORI E DELLE REALTA’ TERRITORIALI DISAGIATE
Pubblicato il 13 Febbraio 2018   Tag: Garante infanzia
ADOLESCENTI A RISCHIO, IL GARANTE AVVIA PERCORSO CONOSCITIVO DELLE COMUNITA’ PER MINORI E DELLE REALTA’ TERRITORIALI DISAGIATE
Gli incontri in programma già a partire dalla prossima settimana. Primo appuntamento con la cooperativa “Pars” di Corridonia. Nobili: “Ci sono situazioni che destano preoccupazione, richiedono di essere conosciute in previsione di adeguati interventi di rete sociale”.
Un percorso conoscitivo che andrà ad interessare le Comunità di accoglienza, ma anche realtà territoriali delle Marche particolarmente disagiate. E’ quello che sarà attivato fin dalla prossima settimana dal Garante dei diritti che, insieme alla direttrice dell’ Ussm (Ufficio di servizio sociale per i minorenni) Patrizia Giunto, visiterà alcune strutture regionali con l’obiettivo di verificare la situazione per quanto riguarda l’ospitalità prevista per i minori sottoposti a procedimento penale e più in generale per avere un quadro di riferimento dettagliato sull’adolescenza a rischio.
“Le Comunità – sottolinea Nobili – rappresentano un elemento di fondamentale importanza per il recupero sociale dei minori italiani e stranieri che hanno commesso reati e che per questo sono sottoposti a misura penale”.
Già sul finire del 2016 il Garante aveva presentato un report sulle comunità marchigiane, frutto di visite e confronti a diversi livelli, in grado di fornire un primo quadro di riferimento anche alla luce di mutamenti sociali e nuove emergenze, come quella dei minori stranieri non accompagnati, che nel corso del tempo hanno assunto aspetti di tipo strutturale.
“Oltre alle comunità – conclude il Garante – oggi intendiamo allargare il nostro percorso conoscitivo anche ad alcune realtà che sono ormai da anni, e costantemente, sotto la luce dei riflettori. Ritengo che anche nel nostro territorio sussistano situazioni di disagio giovanile che destano preoccupazione, richiedono di essere conosciute in previsione di adeguati interventi di rete sociale”.
Il primo appuntamento sarà con la Pars di Corridonia, cooperativa nata nel 1990 e che attualmemte opera a diversi livelli nel campo delle problematiche educative e giovanili.
A.Is.
IMMIGRAZIONE, INCONTRO CON LE ASSOCIAZIONI DEL MACERATESE
Pubblicato il 7 Febbraio 2018   Tag: Antidiscriminazioni
IMMIGRAZIONE, INCONTRO CON LE ASSOCIAZIONI DEL MACERATESE
Summit organizzato dal Presidente del Consiglio regionale e dal Garante dei diritti per fare il punto su quanto accaduto nelle ultime settimane. Prossima riunione a Macerata per iniziare a riflettere su un doppio binario d’intervento che riguardi progettualità e sensibilizzazione sociale.
Un summit voluto dal Presidente del Consiglio regionale e dal Garante dei diritti per fare il punto su quanto accaduto nelle ultime settimane a Macerata. Convocati a Palazzo delle Marche i rappresentanti dei No.di che fanno parte della Rete contro le discriminazioni, il gruppo regionale di lavoro che interviene nell’ambito del settore, le associazioni di volontariato che operano nella stessa provincia di Macerata ed il Comune rappresentato dall’assessore ai servizi sociali Marika Marcolini.
Una disamina della situazione complessiva, anche per confermare vicinanza e sostegno da parte delle istituzioni, come è stato evidenziato in apertura, a chi si occupa quotidianamente di accoglienza ed integrazione
Tra le problematiche poste al centro dell’attenzione un oggettivo mutamento, rispetto al passato, della tipologia propria del migrante, che in diversi casi arriva senza una personale progettualità, esce da quelle che gli vengono offerte, non cerca punti di riferimento certi, andando a rendere più complesse le modalità di inserimento nel territorio. Accanto a questo un arretramento del welfare, che va a colpire inevitabilmente le fasce più fragili e pesa in modo sostanziale sull’immigrazione. L’intolleranza cresce in modo esponenziale, anche perché la tendenza è quella di accumunare chi cerca una reale integrazione e chi arriva con l’unico intento di delinquere.
A livello istituzionale, su piani diversificati, viene evidenziata una situazione lacunosa ed a volte complessa, che rispetto al passato annovera la mancanza di una progettualità congiunta e di un confronto diretto con chi opera sul territorio. “Il fenomeno migratorio e le sue continue evoluzioni – è stato sottolineato – necessita di un’attenzione continua, di un monitoraggio costante in grado di formulare risposte mirate alle diverse esigenze, nonché di nuovi e più idonei strumenti d’intervento”.
Su tutto un problema di natura politica e culturale che va adeguatamente preso in considerazione. Al termine dell’incontro è stato stabilito di allargare il tavolo di lavoro ad altre realtà per iniziare a riflettere insieme, ed i tempi stretti, su un doppio binario d’intervento che riguardi progettualità e sensibilizzazione sociale. La prossima riunione sarà ospitata a Macerata.
A.Is.
IL GARANTE DEI DIRITTI A MACERATA PER INCONTRARE GLI IMMIGRATI FERITI
Pubblicato il 6 Febbraio 2018   Tag: Antidiscriminazioni
IL GARANTE DEI DIRITTI A MACERATA PER INCONTRARE GLI IMMIGRATI FERITI
Nobili ha espresso piena solidarietà alle vittime, sottolineando che lo Stato deve rispondere con fermezza ad ogni episodio di intolleranza. Formulato anche l’auspicio che si arrivi nel più breve tempo possibile all’individuazione delle responsabilità per quanto concerne la morte della giovane Pamela Mastropietro
Il Garante dei diritti, Andrea Nobili, oggi all’ospedale di Macerata per una visita ad alcuni degli immigrati rimasti feriti nel corso dei tragici eventi di sabato scorso.
Accompagnato dai responsabili delle associazioni Gus e Acsim, Nobili ha espresso piena solidarietà alle vittime, formulando una ferma condanna per quanto accaduto, non prima aver ribadito che “le Marche non possono tollerare questa ferita, avendo sempre registrato un impegno significativo sul versante dell’accoglienza e delle politiche volte a favorire l’inclusione sociale”. Il Garante si è detto, comunque, certo che “le tensioni delle ultime settimane richiedono grande attenzione anche a livello istituzionale ed è quindi necessario rafforzare l’impegno comune, approfondendo la situazione delle diverse realtà sociali che insistono sul territorio regionale”. Da ultimo un appello deciso: “Lo Stato deve rispondere con fermezza ad ogni episodio d’intolleranza, così come l’auspicio è che le autorità preposte arrivino nel più breve tempo possibile all’accertamento di tutti i fatti ed all’individuazione delle responsabilità per quanto concerne la morte della giovane Pamela Mastropietro. Alla sua famiglia il nostro più sincero sentimento di vicinanza”.
A.Is.
“UN VIAGGIO SENZA VALIGIA”
Pubblicato il 2 Febbraio 2018   Tag: Antidiscriminazioni
“UN VIAGGIO SENZA VALIGIA”
Presentazione ufficiale del progetto che ha preso le mosse da alcune esperienze vissute a Lampedusa dagli studenti del liceo “Galilei” di Ancona ed ha incontrato l’appoggio e la collaborazione del Garante regionale dei diritti, Andrea Nobili, e l’adesione di altri istituti. Al centro dell’attenzione la situazione degli immigrati, con particolare riferimento a quella dei minori stranieri.
Maestri per un giorno coinvolgendo gli studenti di altre scuole sulla situazione degli immigrati ed in particolare dei minori stranieri. E’ questa la “mission” dei ragazzi del liceo scientifico “Galilei” di Ancona, contemplata nell’ambito del progetto “Un viaggio senza valigia – Laboratorio di consapevolezza per ridefinire i confini simbolici di migrazione ed alterità”, che ha preso le mosse da alcune esperienze vissute a Lampedusa dagli stessi liceali e si è concretizzato attraverso la collaborazione del Garante dei diritti e il coinvolgimento di altri istituti.
Nel corso dell’incontro di presentazione, ospitato presso l’auditorium del “Galilei”, il dirigente scolastico Annarita Durantini ha evidenziato l’importante ruolo svolto dalla scuola nel diffondere “principi che altrimenti il più delle volte resterebbero sulla carta” . E ancora: “Si tratta di un progetto che dà, in questo momento, un segnale importante e che ha coinvolto un numero elevatissimo di scuole e studenti”.
A motivare i liceali, nonché a trasformare il loro modo di interpretare le tematiche della migrazione, l’iniziativa organizzata dal Miur e dalla Comunità europea lo scorso autunno con workshop, incontri e riflessioni per ricordare tutte le vittime della migrazione ed in particolar modo il naufragio del 2013 a Lampedusa, dove persero la vita 368 persone. Partendo da questa esperienza i ragazzi hanno fondato il “Comitato Xenia”, che ha come finalità la cultura dell’accoglienza. Su proposta del Garante, il raggio di azione è stato allargato ad altri istituti scolastici della regione con l’attivazione definitiva del progetto. “La scuola – ha evidenziato Andrea Nobili – è rimasta uno degli ultimi presidi democratici nel nostro Paese. E questo progetto, che sosteniamo con grande convinzione, è uno dei più avanzati attualmente in essere sul nostro territorio”.
Gli interventi saranno attivati nelle singole classi per la durata di due ore fino al mese di aprile, coinvolgendo direttamente le scuole primarie e secondarie. La gestione è affidata agli studenti del “Galilei”, accompagnati da un docente, attraverso una modalità “peer to peer”. Il percorso interattivo sarà un viaggio emotivo tra immagini, parole, supporti digitali e giochi di ruolo per condividere l’esperienza di Lampedusa e riflettere insieme. Hanno aderito all’iniziativa gli istituti comprensivi “Ancona Nord”, “Pinocchio Montesicuro”, “Scocchera”, “Cittadella – Margherita Hack”, “Grazie – Tavernelle”.
“GIORNATA DELLA MEMORIA”, IL GARANTE INCONTRA GLI STUDENTI DEL “VOLTERRA – ELIA”
Pubblicato il 26 Gennaio 2018   
“GIORNATA DELLA MEMORIA”, IL GARANTE INCONTRA GLI STUDENTI DEL “VOLTERRA – ELIA”
Al cinema “Goldoni” di Ancona il film “Gli invisibili” del regista Claus Rafle, ambientato nella Berlino del 1943. Nobili rivolgendosi agli oltre quattrocento ragazzi: “Conoscere la storia è fondamentale perchè quanto accaduto può ritornare”.
“Vivere la Giornata della Memoria è la migliore risposta a una necessità etica e ad un’urgenza culturale, in tempi in cui riaffiorano inquietanti richiami alla purezza della razza. E’ soprattutto importante coinvolgere i più giovani. Conoscere la storia è fondamentale perchè quanto accaduto può ritornare”. A sottolinearlo è il Garante regionale dei diritti, Andrea Nobili, che ha partecipato ad un incontro con oltre quattrocento studenti dell’istituto scolastico “Volterra – Elia” di Ancona, dopo la proiezione al cinema “Goldoni” del film “Gli invisibili” di Claus Räfle, ambientato nella Berlino del 1943. Quattro storie di ragazzi ebrei costretti ad assumersi la responsabilità della propria vita e di quella di altri, diventando “invisibili” agli occhi delle autorità tedesche. “Come scrive Primo Levi – conclude Nobili – le coscienze possono essere sedotte e oscurate da un fascismo non necessariamente identico a quello del passato. Chi può dirsi sicuro di essere immune dall’infezione? Per questo occorre una società che non perda la memoria, che sappia riconoscersi, con le giuste coordinate di riferimento, per poter seriamente affermare mai più Auschwitz, mai più fascismi!”
A.Is.