AL VIA I NUOVI CORSI DI FORMAZIONE PER TUTOR VOLONTARI DI MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI
Pubblicato il 17 Gennaio 2018   Tag: Garante infanzia
Comunicati
AL VIA I NUOVI CORSI DI FORMAZIONE PER TUTOR VOLONTARI DI MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI
Dopo il successo del primo ciclo il Garante dei diritti delle Marche attiva una seconda edizione a partire dal prossimo mese di aprile. Previsti moduli fenomenologici, giuridici e psico – socio – sanitari con approfondimento di diverse tematiche. Le domande per l’iscrizione dovranno essere presentate entro il 30 marzo
Al via i nuovi corsi di formazione per tutori volontari di minori stranieri non accompagnati, organizzati dal Garante dei diritti, Andrea Nobili, in base a quanto previsto dalla legge nazionale di settore. Dopo il responso positivo del primo ciclo, organizzato tra settembre ed ottobre delle corso anno, anche il nuovo appuntamento si svilupperà attraverso moduli fenomenologici, giuridici e psico – socio – sanitari, andando ad approfondire numerose problematiche, attraverso l’apporto di docenti qualificati e di protagonisti diretti delle esperienze vissute dai minori stranieri.
Le domande per la partecipazione dovranno essere presentate entro il prossimo 30 marzo e già dal mese di aprile sarà avviata l’attività di formazione (tutte le informazioni necessarie saranno pubblicate nei prossimi giorni sul sito www. ombudsman.marche.it).
Come si ricorderà, sono state più di cento le adesioni all’avviso attivato a luglio dal Garante e che, dopo la necessaria selezione, ha portato alla formulazione dell’elenco affidato al Tribunale per i minorenni, a cui la legge nazionale demanda la tenuta. Una risposta che nelle Marche è stata particolarmente significativa e che ha portato Nobili a parlare di solidarietà e sensibilità capaci di rendere possibile ed attuabile una tutela di tipo compiuto.
Per la consegna dei diplomi della prima edizione è stata scelta la cornice del Teatro delle Muse, che ha ospitato il sesto “Governing Board Eusair” (Strategia europea per la Regione Adriatico Ionica), nell’ambito del quale il Garante ha organizzato un confronto diretto con le Autorità di garanzia dei Paesi della Macroregione Adiatico Ionica proprio sui temi dei minori stranieri non accompagnati.
A.Is.
POLO PROFESSIONALE A BARCAGLIONE, SIGLATO IL PROTOCOLLO D’INTESA
Pubblicato il 21 Dicembre 2017   Tag: Garante detenuti
POLO PROFESSIONALE A BARCAGLIONE, SIGLATO IL PROTOCOLLO D’INTESA
La firma dell’atto a Palazzo Raffaello presenti l’assessore Loretta Bravi per la Regione Marche, il Garante Andrea Nobili ed il Provveditore reggente Enrico Sbrigia per il Prap di Emilia Romagna e Marche. In via sperimentale i settori oggetto delle azioni di formazione professionale saranno quelli della meccanica e della ristorazione per cui sono stati stanziati108mila euro dal Por Marche Fse 2014/2020
Un Polo professionale nell’istituto penitenziario di Ancona ‘Barcaglione’, dotato di aule e laboratori, per programmare, organizzare e attuare azioni educativo-formative, professionali e di reinserimento sociolavorativo a favore dei detenuti.
E’ l’obiettivo del Protocollo d’intesa e di collaborazione sottoscritto a Palazzo Raffaello tra la Regione Marche, rappresentata dall’assessore al Lavoro e alla formazione Loretta Bravi, il Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria di Emilia Romagna e Marche nella persona del Provveditore reggente Enrico Sbriglia ed il Granate dei diritti Andrea Nobili.
In via sperimentale i settori oggetto delle azioni di formazione professionale saranno quelli della meccanica e della ristorazione per cui la Regione ha stanziato 108mila euro dal Por Marche Fse 2014/2020.
“Il Polo Professionale – ha sottolineato l’assessore Bravi – rappresenta la risposta organica, funzionale ed articolata delle politiche regionali ai complessi fabbisogni formativi, professionali e di occupazione dei detenuti utile a favorire il trattamento rieducativo ed a agevolare il loro reinserimento sociolavorativo”.
Secondo il Garante si tratta di un “progetto che riguarda il presente, ma anche il futuro. Senza formazione non può esserci il recupero della persona e la sua risocializzazione. Grazie alla fattiva collaborazione istituzionale e alla sensibilità dell’assessore stiamo lanciando un segnale positivo e questo è il migliore dei modi per chiudere l’anno”.
Per il Provveditore Sbriglia l’atto sottoscritto sta a rappresentare “una strategia per il governo delle carceri. Parliamo di una azione di sicurezza sofisticata ed efficace. E’ statisticamente provato che di fronte ad una opportunità concreta di lavoro la recidiva crolla”.
La scelta della sede è ricaduta sull’istituto di ‘Barcaglione’ in quanto ritenuto il più idoneo ad ospitare il Polo Professionale. Si tratta, infatti, di una struttura a custodia attenuata, destinata ad ospitare detenuti prossimi alle dimissioni e, comunque, con un fine pena non superiore ad otto anni.
REPORT CARCERI 2017, NOBILI: “ATTIVARE AZIONI SEMPRE PIU’ CONDIVISE”
Pubblicato il 19 Dicembre 2017   Tag: Garante detenuti
REPORT CARCERI 2017, NOBILI: “ATTIVARE AZIONI SEMPRE PIU’ CONDIVISE”
Presentazione a Palazzo delle Marche, con la partecipazione del Presidente del Consiglio. Nel corso dell’anno intensificata l’azione di monitoraggio visto il riacutizzarsi di alcune criticità negli istituti penitenziari marchigiani. Tende a crescere il sovraffollamento, con aumento di detenuti affetti da particolari patologie, soprattutto di carattere psichiatrico e legate a malattie infettive. Sul versante delle attività trattamentali Mastrovincenzo conferma l’impegno per i finanziamenti. In bilancio 212 mila euro per il prossimo triennio.
Un anno non facile per gli istituti penitenziari marchigiani, che ha portato il Garante dei diritti, Andrea Nobili, ad intensificare la costante azione di monitoraggio messa in atto su tutto il territorio regionale e contestualmente ad attivare un confronto a tutto campo con istituzioni e realtà che operano nel carcere. La presentazione del Report 2017, ospitata a Palazzo delle Marche con la partecipazione del Presidente del Consiglio Antonio Mastrovincenzo, è stata l’occasione per delineare il profilo della situazione attuale e per ribadire la necessità di interventi che tengano conto delle specificità e vadano ad evitare la marginalizzazione delle Marche nell’ambito del quadro nazionale.
Entrando nel dettaglio, Nobili ha evidenziato le maggiori criticità, che contemplano un crescente sovraffollamento; i mutamenti in atto nella popolazione carceraria e la necessità di attivare un’adeguata mediazione culturale; l’aumento di detenuti affetti da particolari patologie soprattutto di carattere psichiatrico e legate a malattie infettive (prevale l’epatite C), nonché la carenza di professionisti che possano interagire in questa direzione.
Accanto a questi problemi, quelli più generali legati alla gestione di un sistema complesso, che annovera organici ridotti chiamati a garantire l’insieme del percorso di sicurezza, trattamento e reinserimento degli stessi detenuti; la mancanza in alcune sedi di dirigenti operatori ed educatori; le esigue risorse per quanto riguarda le attività trattamentali. Su tutto la mancata attivazione di progettualità che guardino al futuro degli istituti penitenziari e l’attuale situazione del Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria, dopo il recente accorpamento all’ambito dell’Emilia Romagna, già oggetto di interrogazioni parlamentari. Nobili ribadisce la necessità di azioni più ampie e condivise, appello che la scorsa estate aveva chiamato in causa anche le istituzioni regionali con una prima risposta da parte del Presidente del Consiglio, Antonio Mastrovincenzo.
Lo stesso Presidente ha fatto presente l’impegno su più fronti, ricordando anche i recenti incontri con il mondo del volontariato, della polizia penitenziaria e con i responsabili dell’area sanitaria. “Per quanto riguarda le attività trattamentali – ha sottolineato – abbiamo fatto in modo di confermare i finanziamenti previsti dalla legge di settore. Nel bilancio di previsione, che andremo a discutere, sono previsti 212 mila euro per il prossimo triennio”. Confermata anche la massima attenzione in relazione agli interventi da attivare per tentare di ripristinare una diversa funzionalità del Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria.
A fornire ulteriori elementi per completare il quadro generale, gli interventi di Enrico Boaro, responsabile per le Marche dell’area sanitaria; Filippo Masera dirigente della Giunta regionale; Gianna Ortenzi, responsabile dell’area educativa e tratta mentale di Montacuto; Nicola Defilippis, comandante della polizia penitenziaria dello stesso istituto, e di alcune rappresentanti della Rems.
LA SITUAZIONE COMPLESSIVA
I detenuti presenti nelle Marche sono 934 (fonte Ministero Giustizia, novembre 2017), a fronte degli 823 del 2016, di cui 310 stranieri rispetto ai 277 del precedente anno.
Al primo posto la casa circondariale di Montacuto con 281 detenuti (di cui 101 stranieri) per una capienza di 256. Dopo i lavori di ristrutturazione sono state aperte le sezioni di alta sicurezza che, a tutt’oggi, ospitano 75 persone. Segue la casa circondariale di Pesaro – Villa Fastiggi con 230 detenuti (di cui 105 stranieri e 16 donne) per una capienza complessiva di 153 unità. La sezione sex offender risulta essere la più affollata con 52 presenze (capienza regolamentare 24).
Si passa poi Fossombrone con 156 detenuti (24 stranieri) a fronte di 202 posti disponibili; Marino del Tronto con 125 (35 stranieri e la sezione del 41 bis) su 101; Barcaglione con 82 (26 stranieri) su 100; Fermo 60 (19 stranieri) su 41.
Nel contesto generale, questa volta in base ai dati raccolti dal Garante, sono presenti 624 agenti di polizia penitenziaria effettivamente in servizio (su 648 assegnati), 22 educatori e 9 psicologi. Sul fronte della situazione sanitaria, le tossicodipendenze mantengono sempre il primato con 278 detenuti che presentano problemi di droga accertati.
Per quanto riguarda la Rems (Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza) di Monte Grimano Terme, attualmente ubicata nella struttura “Case Gemelle”, si registrano 21 ospiti, di cui 15 provenienti dalle Marche.
Gli interventi messi in atto sul territorio dagli Uepe (Uffici di esecuzione penale esterna) di Ancona (che ricomprende anche Pesaro) e Macerata (con Fermo ed Ascoli Piceno) ammontano a 2.437, tra misure alternative, messa alla prova ed altri interventi esterni.
A.Is.
«IL CARCERE CHE VERRA’, VERSO LA RIFORMA DEL SISTEMA PENITENZIARIO»
Pubblicato il 28 Novembre 2017   Tag: Garante detenuti
«IL CARCERE CHE VERRA’, VERSO LA RIFORMA DEL SISTEMA PENITENZIARIO»
Convegno promosso dal Garante dei diritti, Andrea Nobili, e dall’Università di Macerata in programma per il primo ed il due dicembre. Previste due distinte sessioni su “Infanzia e carcere: quale tutela?” e su “L’eredità degli Stati generali nella delegata per la riforma dell’ordinamento penitenziario”.
Quale futuro per il sistema penitenziario italiano? Il quesito viene riproposto dal Garante dei diritti, Andrea Nobili, attraverso il convegno “Il carcere che verrà”, organizzato con l’Università di Macerata e patrocinato dall’Ordine degli avvocati del capoluogo di provincia, da quello degli assistenti sociali delle Marche e della Società San Vincenzo de Paoli.
L’iniziativa, ospitata proprio a Macerata, prevede due distinti momenti di riflessione. Nel pomeriggio del primo dicembre, presso l’Auditorium dell’Università, incontro su “Infanzia e carcere: quale tutela?” Tema in agenda per il 2 dicembre, invece, “L’eredità degli Stati generali nella delega per la riforma dell’ordinamento penitenziario”, con un incontro al “Polo didattico Pantaleoni”.
“In Italia i figli dei detenuti che vivono il problema della separazione da un genitore sono circa 100.000. Il convegno – sottolinea Nobili – intende porre al centro del dibattito il principio della tutela dell’interesse superiore del minore, al quale deve essere garantito il mantenimento del rapporto con il genitore, sia durante sia oltre la detenzione, cercando di evitare che eventuali ricadute negative possano incidere sul loro percorso di crescita”.
Secondo il Garante, però, “non si può nascondere il timore che per alcuni minori il destino rischia di essere drammaticamente segnato dal contesto criminale in cui hanno vissuto. Una riflessione sul tema è d’obbligo, confrontandosi anche con proposte e progetti che prevedano, come misura estrema, l’allontanamento dei bambini proprio da quel contesto se questo rappresenta un pericolo. Va data loro la possibilità di un’alternativa, nella prospettiva di una società solidale e inclusiva”.
Ad affrontare questo delicato problema sono chiamati Gian Piero Turchi, psicologo dell’Università di Padova; Francesco Cascini, Presidente della Commissione ministeriale in tema di ordinamento penitenziario e minorile; Antonio Crispino, collaboratore del Corriere della Sera; Antonio Marsella dell’Università del Salento; Lia Sacerdote dell’associazione “Bambini senza sbarre”; Piergiorgio Morosini del Consiglio Superiore della Magistratura.
Per l’appuntamento del 2 dicembre su “L’eredità degli Stati generali nella delega per la riforma dell’ordinamento penitenziario”, l’intento è quello, invece, di verificare gli sviluppi del percorso nazionale effettuato due anni fa per procedere verso una sostanziale modifica dell’attuale legislazione in materia.
Al dibattito parteciperanno Lina Caraceni dell’Università di Macerata; Glauco Giostra, Presidente della Commissione di riforma dell’ordinamento penitenziario; Fabrizio Siracusano dell’Università di Catania; Marcello Bortolato, Presidente del Tribunale di sorveglianza di Firenze; Gabriele Terranova dell’Osservatorio carceri – Unione delle camere penali; Lucia Castellano, Direttore generale esecuzione penale esterna e messa alla prova.
Moderano le due diverse sessioni il Garante e la Presidente dell’Ordine degli avvocati di Macerata, Maria Cristina Ottavianoni.
A.Is.
«CORTO DORICO» E GARANTE PORTANO IL CINEMA IN CARCERE E NELLA «SALA DELLE COMUNITA’»
Pubblicato il 27 Novembre 2017   
«CORTO DORICO» E GARANTE PORTANO IL CINEMA IN CARCERE E NELLA «SALA DELLE COMUNITA’»
Quattro gli appuntamenti che hanno incontrato il sostegno dell’Autorità di garanzia. Il 5 dicembre presso l’istituto penitenziario di Barcaglione la proiezione in anteprima delle opere finaliste per l’edizione 2017. Dal 6 all’8 iniziative sulle tematiche dell’immigrazione con il film “Piazza Vittorio” del regista Abel Ferrara
Quattro appuntamenti sostenuti dal Garante regionale dei diritti, Andrea Nobili, nell’ambito del “Corto Dorico Film Festival”, in programma dal 2 al 9 dicembre, organizzato dall’associazione “Nie Wiem” e dal Comune di Ancona.
Dopo la recente iniziativa a Montacuto, il cinema torna in carcere sabato 5 dicembre proprio grazie a “Corto Dorico”. Questa volta sarà l’istituto penitenziario di Barcaglione ad ospitare la proiezione in anteprima dei corti finalisti per l’edizione 2017. I detenuti saranno chiamati a decretare il vincitore e parteciperanno alla consegna del premio “Ristretti oltre le mura” nel corso della finalissima prevista per sabato 9 dicembre.
Altri tre appuntamenti che il Garante ha voluto nella sua agenda riguardano direttamente le tematiche legate all’immigrazione. Per l’occasione il “Cinema Italia” di Piano San Lazzaro, uno dei più rappresentativi in quanto a presenze multietniche, si trasformerà in una grande “Sala delle Comunità”. Il 6 proiezione di “Street Opera” di Haider Rashid, a cui farà seguito un incontro con l’autore, mentre per il 7 è in programma “Banksy does New York” di Chris Moukarbel.
Nella stessa giornata, infine, arriva “Piazza Vittorio” il film documentario del regista Abel Ferrara, presentato fuori concorso alla Mostra de Cinema di Venezia. Protagonista indiscusso il quartiere romano di cui fa parte l’omonima piazza, diventato nel corso del tempo il crocevia di diverse etnie ed il luogo di residenza di artisti e personalità legate al mondo del cinema. Parteciperà all’incontro il montatore Fabio Nunziata.
A.Is.
«LETTERA ALLA SCUOLA» PER L’OTTAVO ATLANTE DI SAVE THE CHILDREN
Pubblicato il 20 Novembre 2017   Tag: Garante infanzia
«LETTERA ALLA SCUOLA» PER L’OTTAVO ATLANTE DI SAVE THE CHILDREN
Iniziativa promossa da Consiglio regionale e Garante dei diritti in occasione della Giornata internazionale dell’infanzia e dell’adolescenza. A Palazzo delle Marche presentazione della nuova pubblicazione che propone un lungo viaggio sullo stato dell’istruzione in Italia. Per il Presidente Mastrovincenzo e per Nobili “investire in cultura vuol dire dare un nuovo futuro alla nostra società”.
Il mondo della scuola, fotografato, interpretato e condiviso attraverso i contenuti dell’Atlante 2017 di Save the Children. In occasione della Giornata internazionale dell’infanzia e dell’adolescenza Garante dei diritti e Consiglio regionale scelgono di soffermare l’attenzione sul sistema educativo italiano, attraverso un’indagine che va ad interessare tutto il territorio italiano.
“Lettera alla scuola” è, infatti, il titolo del nuovo Atlante, presentato a Palazzo delle Marche, curato da Giulio Cederna, corredato dalle immagini di Riccardo Venturi e pubblicato per il secondo anno consecutivo da “Treccani”. A rappresentare i diretti protagonisti di questo mondo alcuni studenti dei licei “Rinaldini” e “Galilei” di Ancona.
Quelli illustrati dallo stesso Cederna sono i risultati di un lungo viaggio in Italia per far emergere la realtà dell’infanzia a rischio, che proprio nell’ambiente scolastico può trovare una prima ancora di salvezza. Analisi, mappe e dati geolocalizzati dimostrano, però, che accanto alle indiscutibili eccellenze del Paese esistono ancora situazioni di estrema difficoltà, caratterizzate da analfabetismo didattico, precarietà, carenze di diversa natura, ingiustizie e discriminazioni. Un complesso di elementi che Save the Children ha già definito “povertà educativa”.
Sia il Garante dei diritti, Andrea Nobili, che il Presidente del Consiglio, Antonio Mastrovincenzo sono convinti che la realtà dei minori vada conosciuta approfonditamente per poter intervenire con appropriatezza sui versanti che evidenziano le maggiori criticità. “Quella della povertà – ha sottolineato Mastrovincenzo – è sicuramente una delle più significative. In Italia 770.000 famiglie vivono in condizioni di estrema precarietà, con conseguenze dirette anche per un milione di minori. Molti ragazzi non studiano e non lavorano, ipotecando seriamente il loro domani. Senza investimenti sul piano culturale la nostra potrebbe trasformarsi in una società senza futuro”. Ed in questa direzione il Presidente ha auspicato che la lotta alla povertà sia centrale nei programmi futuri, sia sul piano nazionale che regionale.
Secondo il Garante Andrea Nobili “la scuola rappresenta uno degli ultimi presidi democratici del nostro Paese e non intervenire per supportarla potrebbe rappresentare una grande occasione mancata. Ma per contrastare la povertà educativa la scuola da sola non basta. Ci sono altre attività che vanno riscoperte ed incrementate e solo attraverso l’attivazione di una sinergia più complessa sarà possibile raggiungere gli obiettivi che oggi ci prefiggiamo”.
Rispetto dei diritti e superamento delle diseguaglianze, dunque, ricordando che, come ha sottolineato Nobili, “la Convenzione internazione del 1989 è la più sottoscritta, ma la meno rispettata”.
Di sinergie, progetti in itinere, esperienze e percorsi da seguire hanno parlato anche l’assessore alle politiche educative del Comune di Ancona Tiziana Borini; la coordinatrice per le Marche di Save the Children, Anna Rosa Cianci; il presidente dell’Ordine assistenti sociali delle Marche, Maria Lorenzetti; i dirigente scolastici del “Galilei”, Annarita Durantini, e del “Rinaldini, Anna Maria Alegi. Da parte di tutti la necessità di ripristinare “la speranza” nelle nuove generazioni.
A.Is.