MINORI, LE CRITICITÀ PRESENTI NEI VARI CONTESTI
Pubblicato il 14 Maggio 2024   Tag: Garante infanzia
Comunicati
MINORI, LE CRITICITÀ PRESENTI NEI VARI CONTESTI
Una cinquantina i casi sottoposti al Garante nel corso del 2023. Questioni centrali, stando alle segnalazioni, sono risultate la conflittualità genitoriale nonché la compromissione delle competenze educative delle famiglie
Un’analisi sui casi affrontati in relazione alla violazione dei diritti dei minori. È quella fornita dal Garante regionale sulla base dell’attività svolta nel 2023, che va a confermare la delicatezza e la complessità che caratterizzano questo ambito d’intervento.
Il ricorso al Garante si configura, nella quasi totalità delle situazioni rappresentate, come una ricerca di aiuto per rimuovere criticità che si sono sviluppate nei contesti familiari, comunitari, scolastici, sportivi, ricreativi o nel sistema di relazioni fra i minori ed gli adulti.
Una cinquantina i casi affrontati nel 2023. Questioni centrali, stando alle segnalazioni, sono risultate la conflittualità genitoriale nonché la compromissione delle competenze educative delle famiglie.
La maggior parte dei casi risultavano già noti alle autorità giudiziarie, ma nonostante la definizione dei relativi provvedimenti continuavano a manifestare problematiche irrisolte.
A seguire le segnalazioni inerenti l’erogazione degli interventi sanitari, il supporto alla genitorialità o alla tutela dei minori. Rientrano in questo ambito quelle relative a casi di minori fuori della famiglia d’origine, inseriti in comunità o in affido familiare, nonché le segnalazioni di tutori volontari e curatori di minori.
Non sono mancate segnalazioni per quanto riguarda la tematica dell’istruzione e formazione, in buona parte riferite alla presunta compromissione del diritto allo studio di minori con diagnosi di disabilità o portatori di bisogni educativi speciali.
In capo a tutto questo la constatazione che continuano ad essere gravi gli effetti prolungati dell’emergenza pandemica sulla vita dei minori. Il Garante è intervenuto in più occasioni evidenziando il disagio vissuto per effetto del distanziamento sociale e della difficoltà di alcuni ragazzi a riprendere la regolare frequenza scolastica. L’aumento delle attività social, del tempo trascorso davanti al computer, al tablet, al cellulare, ha determinato la crescita delle condizioni di stress, con conseguenze non solo sulla salute fisica ma anche su quella emozionale-psichica, ampliando la presenza di disturbi comportamentali ed emotivi.
A.Is.
“HAVE CARE OF PEACE”, PROGETTO PER IL CONTRASTO DELL’ODIO IN RETE
Pubblicato il 24 Aprile 2024   Tag: Garante Diritti, Garante infanzia
“HAVE CARE OF PEACE”, PROGETTO PER IL CONTRASTO DELL’ODIO IN RETE
Promosso da Garante regionale dei diritti e Corecom ha registrato il coinvolgimento dei licei artistici “Mannucci” di Ancona, “Mengaroni” di Pesaro, “Cantalamessa” di Macerata e “Preziotti – Licini” di Fermo
Far vivere il web come un bene comune, contrastando ogni forma comunicativa che presenti un richiamo all’odio. E’ su queste basi che poggia il progetto “Have care of peace” promosso da Garante regionale dei diritti e Corecom.
Nello specifico, l’attività ha coinvolto gli studenti che frequentano i licei artistici presenti sul territorio marchigiano (“Mannucci” di Ancona, “Mengaroni” di Pesaro, “Cantalamessa” di Macerata e “Preziotti – Licini” di Fermo), chiamati a produrre un video clip, da utilizzare come comunicazione sociale, sulla condanna e il contrasto al linguaggio d’odio.
La parte pratica è stata preceduta da alcuni interventi formativi, contemplati nell’ambito dell’orario dedicato all’educazione civica.
Presentazione finale degli elaborati attraverso appuntamenti in tutti gli istituti coinvolti, fissati in calendario per il 29 aprile (“Mannucci”), il 30 (“Cantalamessa”), l’8 maggio (“Preziotti – Licini”) e il 22 (“Mengaroni”).
Prevista anche una breve lezione sul mercato e sulla regolazione degli Ict (Information and Communication Technologies) e dei media digitali.
A.Is.
“NON SI PUO’ CONTINUARE A MORIRE DI CARCERE E IN CARCERE”
Pubblicato il 17 Aprile 2024   Tag: Garante detenuti
“NON SI PUO’ CONTINUARE A MORIRE DI CARCERE E IN CARCERE”
Appello lanciato dalla Conferenza nazionale dei Garanti territoriali delle persone private della libertà e giornata nazionale dedicata ad una riflessione generale proprio sui suicidi e sulle morti negli istituti penitenziari italiani
Interventi urgenti per arginare i suicidi in carcere. Piena adesione del Garante regionale delle Marche all’appello lanciato dalla Conferenza nazionale dei Garanti territoriali delle persone private della libertà personale e alla giornata nazionale, fissata per il 18 aprile, dedicata ad una riflessione generale proprio sui suicidi e sulle morti negli istituti penitenziari italiani. L’appello è rivolto al ministero della Giustizia, all’Amministrazione penitenziaria, ai membri di Camera e Senato e alla società civile, ad un mese esatto dalle dichiarazioni del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che, ricevendo il corpo della Polizia penitenziaria, ha ribadito l’importanza di interventi urgenti per frenare questa emergenza.
Nel testo vengono richiamate diverse problematiche che vanno dal sovraffollamento alla necessità di incentivare le attività trattamentali e gli interventi di carattere sanitario, nonché i rapporti con i familiari e con il volontariato. In primo piano la richiesta di un maggior numero di misure alternative alla detenzione rendendo efficiente ed efficace la Giurisdizione di Sorveglianza, anche destinando maggiori risorse. Come viene ricordato, sono diverse migliaia i detenuti con una condanna definitiva inferiore o pari a tre anni di reclusione.
Nella giornata del 18 verranno ricordati, inoltre, i nomi dei detenuti che si sono uccisi o sono morti per malattia ed altre cause e quelli degli agenti di Polizia penitenziaria che si sono tolti la vita nel corso dei primi mesi del 2024.
A.Is.
APPELLO DELLA CONFERENZA NAZIONALE DEI GARANTI TERRITORIALI DELLE PERSONE PRIVATE DELLA LIBERTÀ
SUICIDI IN CARCERE: SERVONO INTERVENTI URGENTI,
“NON SI PUO’ CONTINUARE A MORIRE DI CARCERE E IN CARCERE”
Lo scorso 18 marzo il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricevendo la Polizia Penitenziaria, ha dichiarato: “Sui suicidi in carcere servono interventi urgenti”. Ormai non si fa più in tempo ad enumerare i casi di suicidio che si è subito costretti ad aggiornarne l’agghiacciante elenco.
È uno stillicidio insopportabile, al pari della sensazione di inadeguatezza delle attività di prevenzione.
E dunque, è più che mai doveroso analizzare e decifrare il drammatico fenomeno del sovraffollamento carcerario, ribadendo, ancora una volta, con forza l’impellente necessità di interventi urgenti.
La maggioranza dei detenuti vive, per oltre 20 ore al giorno, in celle sovraffollate, dalle quali esce solo nelle cd. “ore d’aria”. Questo rappresenta, senza dubbio, una patente violazione dei principi e delle garanzie riconosciute dalla nostra Carta costituzionale e dall’Ordinamento penitenziario.
Tale situazione non è insuperabile.
È necessario riempire di senso, il tempo della detenzione, offrendo più attività “trattamentali” (culturali, lavorative, sportive e ricreative). Le relazioni familiari e col volontariato devono essere potenziate anche con l’aumento dei colloqui, delle telefonate, delle videochiamate.
Si sottolinea, altresì, l’assoluta necessità di personale specializzato (psicologi, educatori, psichiatri, pedagogisti, assistenti sociali, mediatori linguistici) che dia ascolto ai detenuti e ne riesca a cogliere le ragioni di intollerabile sofferenza.
È necessario un maggior numero di misure alternative alla detenzione rendendo efficiente ed efficace la Giurisdizione di Sorveglianza, anche destinando maggiori risorse. In effetti, sono diverse migliaia i detenuti con una condanna definitiva inferiore o pari a tre anni di reclusione.
Chiediamo, dunque, a tutti i Parlamentari norme specifiche ed urgenti, ed al Ministro di Giustizia provvedimenti concreti in tempi rapidi, in aderenza con le parole del Presidente della Repubblica che ha sollecitato: “interventi urgenti, anche per tamponare l’emergenza”.
Così come sollecitiamo i parlamentari (nazionali ed europei), i consiglieri regionali e comunali e gli stessi magistrati di sorveglianza a visitare le carceri con maggiore continuità e frequenza, perché, anche oggi – come scriveva nel 1949 Piero Calamandrei – “bisogna vederle, bisogna esserci stati, per rendersene conto”.
I suicidi sono, difatti, il prodotto della lontananza della politica e della società civile dal carcere.
Il 18 aprile 2024, ovvero ad un mese esatto dall’appello del Presidente della Repubblica, la Conferenza nazionale dei Garanti territoriali delle persone private della libertà personale diffonderà il seguente appello, ricordando i nomi dei detenuti morti suicidi, per malattia ed altre cause ancora da accertare nonché i nomi degli agenti di polizia penitenziaria che quest’anno si sono tolti la vita.
Sin d’ora siamo disponibili a incontri con il Ministro della Giustizia, le commissioni giustizia di Camera e Senato e l’Amministrazione penitenziaria per dare il nostro contributo di scienza ed esperienza alla risoluzione delle gravi problematiche che affliggono il carcere, le persone detenute e coloro che ci lavorano quotidianamente.
AUDIZIONE DEL GARANTE IN COMMISSIONE SANITÀ
Pubblicato il 13 Marzo 2024   Tag: Garante detenuti
AUDIZIONE DEL GARANTE IN COMMISSIONE SANITÀ
Giulianelli chiamato a fare il punto sulla situazione degli istituti penitenziari marchigiani soprattutto per quanto riguarda le problematiche di carattere sanitario, che rappresentano una delle maggiori criticità. In primo piano restano le patologie psichiatriche
Il Garante illustra in Commissione sanità la situazione degli istituti penitenziari marchigiani, anche alla luce di quanto accaduto negli ultimi mesi. Nel corso della prevista audizione Giulianelli ha rinnovato la preoccupazione, più volte espressa, in relazione al sovraffollamento che si registra in modo più consistente nelle Case circondariali di Montacuto e Villa Fastiggi. Ma l’attenzione si è soffermata soprattutto sulle problematiche di carattere sanitario che rappresentano una delle maggiori criticità, con al primo posto le patologie psichiatriche sempre più in aumento, come emerge ormai da anni attraverso l’azione di monitoraggio portata avanti dall’Autorità di garanzia.
“Ad incidere – ha commentato il Garante a margine dell’audizione – sono molteplici fattori. Ovviamente la carenza di personale non permette di intervenire in modo adeguato. Mancano i sanitari, gli educatori, ma anche gli agenti sono in numero inferiore di quanto previsto. Se questo da un lato vuol dire affrontare con maggiore disagio i momenti di difficoltà, dall’altro sta anche a significare che, alcune volte, non è semplice formare le scorte per portare un detenuto in ospedale”.
Al dato complessivo si aggiunge un’altra riflessione che riguarda le attività trattamentali, perché “il tempo in carcere si dilata – specifica Giulianelli – ed è necessario riempirlo con cose da fare, onde evitare ricadute sotto il profilo psicologico. Progetti, che siano anche di qualità, aiutano ad arginare questo stato di cose e proprio per questo ne abbiano attivati diversi e continueremo a farlo con il supporto di chiunque vorrà rendersi disponibile”.
Il Garante non manca di rinnovare altre sue considerazioni sempre sul versante sanitario. La prima riguarda la necessità di una seconda Rems sul territorio regionale, ritenuta ormai indispensabile vista l’esiguità di posti a disposizione (una ventina) in quella di Macerata Feltria. Per quanto riguarda la seconda il concetto base è che “il vecchio sistema, che poneva la sanità carceraria in capo al Ministero e non alle Regioni, aveva una sua logica e una maggiore funzionalità”.
E aggiunge: “Il fatto che sanità penitenziaria e direzione dell’istituto siano separate non agevola la situazione. Pensiamo soltanto che, per una questione di privacy, il direttore non può conoscere lo stato di salute di un detenuto. Mi rendo perfettamente conto che molte questioni esulano dalle nostre possibilità d’intervento, ma è anche certo che ci sono le condizioni per mettere in atto un’azione sinergica d’intervento sul Governo centrale, magari in diretto contatto con le altre Regioni che vivono, in molti casi in forme molto più consistenti, tutte le problematicità degli istituti penitenziari”.
A.Is.
NUOVA PANORAMICA SULLA SITUAZIONE CARCERARIA IL GARANTE: “NON ABBASSARE LA GUARDIA”
Pubblicato il 13 Febbraio 2024   Tag: Garante detenuti
NUOVA PANORAMICA SULLA SITUAZIONE CARCERARIA IL GARANTE: “NON ABBASSARE LA GUARDIA”
Giulianelli si sofferma anche su quanto accaduto negli ultimi giorni a Marino del Tronto di Ascoli Piceno e ribadisce la necessità di monitorare costantemente le singole realtà
“Situazione stazionaria negli istituti penitenziari marchigiani, con la conferma di un significativo sovraffollamento a Montacuto e Villa Fastiggi e l’ormai cronica carenza di personale”. Lo conferma il Garante regionale, Giancarlo Giulianelli, presentando nuovi e più dettagliati dati.
Contemporaneamente non manca di soffermarsi sugli ultimi episodi registrati negli istituti, fino a quello verificatosi presso la Casa circondariale di Marino del Tronto ad Ascoli Piceno.
“Purtroppo – evidenzia – dall’inizio dell’anno negli istituti si sono accavallate molte situazioni negative, alcune meno gravi di altre, ma pur sempre preoccupanti e da non sottovalutare. Questo impone di non abbassare la guardia e di vigilare costantemente”.
Al 31 gennaio 2024 (Report mensile del Ministero di Giustizia – Dipartimento amministrazione penitenziaria) risultano complessivamente presenti 902 (294 stranieri e 23 donne) detenuti, per una capienza di 837 unità.
Nel computo complessivo va sempre tenuto in considerazione che un’ala della Casa di reclusione di Fossombrone risulta ancora chiusa per i lavori di ristrutturazione.
In generale sono 701 i detenuti con condanna definitiva, 118 in attesa di primo giudizio, 82 con condanna non definitiva (40 appellanti, 31 ricorrenti, 11 misti), 36 in semilibertà (di cui 5 stranieri).
In base ai dati forniti dal Prap di Emilia Romagna e Marche gli agenti di Polizia effettivamente in servizio sono 587, mentre quelli previsti 771.
Quattro i responsabili dell’area trattamentale (uno per tutti e due gli istituti del capoluogo regionale, mentre questa figura non risulta essere presente a Fermo)
I funzionari giuridico pedagogici, titolari del trattamento rieducativo, in servizio effettivo sono 17, previsti 24. Per tutti gli istituti gli psicologi sono 17.
Andando ad un esame per singola struttura, a Montacuto le presenze risultano pari a 324 unità (112 stranieri) su una capienza regolamentare di 256, gli agenti in servizio 125, previsti 176. A Barcaglione 93 detenuti (37) su 100 posti disponibili, 56 agenti su 67.
Per quanto riguarda Marino del Tronto di Ascoli Piceno i detenuti sono 94 (22) su 103 posti con 133 agenti su 162 previsti; a Fermo 53 (19) su 43, 45 agenti su 49; a Villa Fastiggi di Pesaro 252 (102 stranieri e 23 donne) su una capienza di 153, con 141 agenti su 188 previsti.
Infine, Fossombrone con 86 detenuti di cui 2 stranieri per 182 posti disponibili. Gli agenti in questo caso sono 87 su 129 previsti.
Per quanto riguarda l’area trattamentale i funzionari giudico pedagogici in servizio effettivo per Montacuto e Barcaglione sono 6 rispetto agli 8 previsti, mentre 5 risultano essere gli psicologi.
Ad Ascoli Piceno 3 funzionari presenti (su 3 previsti) e uno psicologo; a Fermo 2 (3) e 2 psicologi; a Villa Fastiggi 3 (4) e 6 psicologi; a Fossombrone 3 (6) e 3 psicologi.
Da ultimo il quadro dell’unica Rems (Residenza delle misure di sicurezza) regionale, ubicata a Macerata Feltria. La struttura è accreditata dalla Regione Marche in regime residenziale per 20 posti letto e al 31 dicembre ospitava 24 persone (22 uomini e due donne) di età compresa tra i 23 e i 62 anni. Attualmente in lista di attesa ce ne sono 11.
A.Is.
PER “NOI GIOCHIAMO A SITTING VOLLEY” ANCHE 200 DISEGNI DEI BAMBINI
Pubblicato il 8 Febbraio 2024   Tag: Garante infanzia
PER “NOI GIOCHIAMO A SITTING VOLLEY” ANCHE 200 DISEGNI DEI BAMBINI
Realizzati in alcune scuole elementari di Ancona sono stati presi in visione da un’apposita commissione. Le classi vincitrici saranno premiate nel corso di una prossima iniziativa. Il progetto è nato dalla collaborazione tra Garante, il Comune di Ancona e Scuola di Pallavolo Fermana
Per il progetto “Noi giochiamo a Sitting Volley” non solo attività sportiva, ma anche oltre duecento disegni realizzati dai bambini di alcune scuole di Ancona. Ad esaminarli un’apposita commissione che, riunitasi nei giorni scorsi, ne ha scelti 22 su 11 classi partecipanti. Per ognuna di queste l’approvazione è andata rispettivamente agli elaborati proposti da un bambino e da una bambina per sancire, anche in questo caso, la parità di genere. Tema centrale quello della disabilità attraverso l’interpretazione dei più piccoli.
Il progetto sul sitting volley ha trovato attuazione lo scorso mese di dicembre ed è nato dalla collaborazione tra il Garante Giancarlo Giulianelli, il Comune di Ancona e la Scuola di Pallavolo Fermana con l’obiettivo di promuovere l’inclusione attraverso un’attività sportiva pensata per essere praticata anche dalle persone con disabilità.
Nell’ambito dell’iniziativa, rivolta ai ragazzi in età compresa tra 8 e 14 anni, lezioni in palestra, video didattici, un corso di formazione per insegnanti di motoria e tutor scolastici, un torneo nonché la partecipazione alle Finali di Coppa Italia Maschile di Sitting Volley.
E proprio da questa esperienza complessiva è nata l’idea di raccogliere i disegni dei bambini. Le classi vincitrici saranno premiate prossimamente attraverso un apposito momento di confronto e riceveranno in dono dei buoni per l’acquisto di materiale sportivo.
Della Commissione esaminatrice, presieduta da Lucia Burchiani (Referente del progetto “Tutti insieme per lo sport”), fanno parte Annalisa Marinelli, Albarosa Talevi (Ufficio Garante regionale), Ornella Guglielmino (Comune di Ancona), Lorenzo Giacobbi (Scuola di Pallavolo Fermana), Tarcisio Pacetti (Comitato Italiano Paralimpico), Stefania Marini (Federazione Italiana Pallavolo).
A.Is.