“NON SI PUO’ CONTINUARE A MORIRE DI CARCERE E IN CARCERE”
Pubblicato il 17 Aprile 2024   Tag: Garante detenuti
Comunicati
“NON SI PUO’ CONTINUARE A MORIRE DI CARCERE E IN CARCERE”
Appello lanciato dalla Conferenza nazionale dei Garanti territoriali delle persone private della libertà e giornata nazionale dedicata ad una riflessione generale proprio sui suicidi e sulle morti negli istituti penitenziari italiani
Interventi urgenti per arginare i suicidi in carcere. Piena adesione del Garante regionale delle Marche all’appello lanciato dalla Conferenza nazionale dei Garanti territoriali delle persone private della libertà personale e alla giornata nazionale, fissata per il 18 aprile, dedicata ad una riflessione generale proprio sui suicidi e sulle morti negli istituti penitenziari italiani. L’appello è rivolto al ministero della Giustizia, all’Amministrazione penitenziaria, ai membri di Camera e Senato e alla società civile, ad un mese esatto dalle dichiarazioni del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che, ricevendo il corpo della Polizia penitenziaria, ha ribadito l’importanza di interventi urgenti per frenare questa emergenza.
Nel testo vengono richiamate diverse problematiche che vanno dal sovraffollamento alla necessità di incentivare le attività trattamentali e gli interventi di carattere sanitario, nonché i rapporti con i familiari e con il volontariato. In primo piano la richiesta di un maggior numero di misure alternative alla detenzione rendendo efficiente ed efficace la Giurisdizione di Sorveglianza, anche destinando maggiori risorse. Come viene ricordato, sono diverse migliaia i detenuti con una condanna definitiva inferiore o pari a tre anni di reclusione.
Nella giornata del 18 verranno ricordati, inoltre, i nomi dei detenuti che si sono uccisi o sono morti per malattia ed altre cause e quelli degli agenti di Polizia penitenziaria che si sono tolti la vita nel corso dei primi mesi del 2024.
A.Is.
APPELLO DELLA CONFERENZA NAZIONALE DEI GARANTI TERRITORIALI DELLE PERSONE PRIVATE DELLA LIBERTÀ
SUICIDI IN CARCERE: SERVONO INTERVENTI URGENTI,
“NON SI PUO’ CONTINUARE A MORIRE DI CARCERE E IN CARCERE”
Lo scorso 18 marzo il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricevendo la Polizia Penitenziaria, ha dichiarato: “Sui suicidi in carcere servono interventi urgenti”. Ormai non si fa più in tempo ad enumerare i casi di suicidio che si è subito costretti ad aggiornarne l’agghiacciante elenco.
È uno stillicidio insopportabile, al pari della sensazione di inadeguatezza delle attività di prevenzione.
E dunque, è più che mai doveroso analizzare e decifrare il drammatico fenomeno del sovraffollamento carcerario, ribadendo, ancora una volta, con forza l’impellente necessità di interventi urgenti.
La maggioranza dei detenuti vive, per oltre 20 ore al giorno, in celle sovraffollate, dalle quali esce solo nelle cd. “ore d’aria”. Questo rappresenta, senza dubbio, una patente violazione dei principi e delle garanzie riconosciute dalla nostra Carta costituzionale e dall’Ordinamento penitenziario.
Tale situazione non è insuperabile.
È necessario riempire di senso, il tempo della detenzione, offrendo più attività “trattamentali” (culturali, lavorative, sportive e ricreative). Le relazioni familiari e col volontariato devono essere potenziate anche con l’aumento dei colloqui, delle telefonate, delle videochiamate.
Si sottolinea, altresì, l’assoluta necessità di personale specializzato (psicologi, educatori, psichiatri, pedagogisti, assistenti sociali, mediatori linguistici) che dia ascolto ai detenuti e ne riesca a cogliere le ragioni di intollerabile sofferenza.
È necessario un maggior numero di misure alternative alla detenzione rendendo efficiente ed efficace la Giurisdizione di Sorveglianza, anche destinando maggiori risorse. In effetti, sono diverse migliaia i detenuti con una condanna definitiva inferiore o pari a tre anni di reclusione.
Chiediamo, dunque, a tutti i Parlamentari norme specifiche ed urgenti, ed al Ministro di Giustizia provvedimenti concreti in tempi rapidi, in aderenza con le parole del Presidente della Repubblica che ha sollecitato: “interventi urgenti, anche per tamponare l’emergenza”.
Così come sollecitiamo i parlamentari (nazionali ed europei), i consiglieri regionali e comunali e gli stessi magistrati di sorveglianza a visitare le carceri con maggiore continuità e frequenza, perché, anche oggi – come scriveva nel 1949 Piero Calamandrei – “bisogna vederle, bisogna esserci stati, per rendersene conto”.
I suicidi sono, difatti, il prodotto della lontananza della politica e della società civile dal carcere.
Il 18 aprile 2024, ovvero ad un mese esatto dall’appello del Presidente della Repubblica, la Conferenza nazionale dei Garanti territoriali delle persone private della libertà personale diffonderà il seguente appello, ricordando i nomi dei detenuti morti suicidi, per malattia ed altre cause ancora da accertare nonché i nomi degli agenti di polizia penitenziaria che quest’anno si sono tolti la vita.
Sin d’ora siamo disponibili a incontri con il Ministro della Giustizia, le commissioni giustizia di Camera e Senato e l’Amministrazione penitenziaria per dare il nostro contributo di scienza ed esperienza alla risoluzione delle gravi problematiche che affliggono il carcere, le persone detenute e coloro che ci lavorano quotidianamente.
AUDIZIONE DEL GARANTE IN COMMISSIONE SANITÀ
Pubblicato il 13 Marzo 2024   Tag: Garante detenuti
AUDIZIONE DEL GARANTE IN COMMISSIONE SANITÀ
Giulianelli chiamato a fare il punto sulla situazione degli istituti penitenziari marchigiani soprattutto per quanto riguarda le problematiche di carattere sanitario, che rappresentano una delle maggiori criticità. In primo piano restano le patologie psichiatriche
Il Garante illustra in Commissione sanità la situazione degli istituti penitenziari marchigiani, anche alla luce di quanto accaduto negli ultimi mesi. Nel corso della prevista audizione Giulianelli ha rinnovato la preoccupazione, più volte espressa, in relazione al sovraffollamento che si registra in modo più consistente nelle Case circondariali di Montacuto e Villa Fastiggi. Ma l’attenzione si è soffermata soprattutto sulle problematiche di carattere sanitario che rappresentano una delle maggiori criticità, con al primo posto le patologie psichiatriche sempre più in aumento, come emerge ormai da anni attraverso l’azione di monitoraggio portata avanti dall’Autorità di garanzia.
“Ad incidere – ha commentato il Garante a margine dell’audizione – sono molteplici fattori. Ovviamente la carenza di personale non permette di intervenire in modo adeguato. Mancano i sanitari, gli educatori, ma anche gli agenti sono in numero inferiore di quanto previsto. Se questo da un lato vuol dire affrontare con maggiore disagio i momenti di difficoltà, dall’altro sta anche a significare che, alcune volte, non è semplice formare le scorte per portare un detenuto in ospedale”.
Al dato complessivo si aggiunge un’altra riflessione che riguarda le attività trattamentali, perché “il tempo in carcere si dilata – specifica Giulianelli – ed è necessario riempirlo con cose da fare, onde evitare ricadute sotto il profilo psicologico. Progetti, che siano anche di qualità, aiutano ad arginare questo stato di cose e proprio per questo ne abbiano attivati diversi e continueremo a farlo con il supporto di chiunque vorrà rendersi disponibile”.
Il Garante non manca di rinnovare altre sue considerazioni sempre sul versante sanitario. La prima riguarda la necessità di una seconda Rems sul territorio regionale, ritenuta ormai indispensabile vista l’esiguità di posti a disposizione (una ventina) in quella di Macerata Feltria. Per quanto riguarda la seconda il concetto base è che “il vecchio sistema, che poneva la sanità carceraria in capo al Ministero e non alle Regioni, aveva una sua logica e una maggiore funzionalità”.
E aggiunge: “Il fatto che sanità penitenziaria e direzione dell’istituto siano separate non agevola la situazione. Pensiamo soltanto che, per una questione di privacy, il direttore non può conoscere lo stato di salute di un detenuto. Mi rendo perfettamente conto che molte questioni esulano dalle nostre possibilità d’intervento, ma è anche certo che ci sono le condizioni per mettere in atto un’azione sinergica d’intervento sul Governo centrale, magari in diretto contatto con le altre Regioni che vivono, in molti casi in forme molto più consistenti, tutte le problematicità degli istituti penitenziari”.
A.Is.
NUOVA PANORAMICA SULLA SITUAZIONE CARCERARIA IL GARANTE: “NON ABBASSARE LA GUARDIA”
Pubblicato il 13 Febbraio 2024   Tag: Garante detenuti
NUOVA PANORAMICA SULLA SITUAZIONE CARCERARIA IL GARANTE: “NON ABBASSARE LA GUARDIA”
Giulianelli si sofferma anche su quanto accaduto negli ultimi giorni a Marino del Tronto di Ascoli Piceno e ribadisce la necessità di monitorare costantemente le singole realtà
“Situazione stazionaria negli istituti penitenziari marchigiani, con la conferma di un significativo sovraffollamento a Montacuto e Villa Fastiggi e l’ormai cronica carenza di personale”. Lo conferma il Garante regionale, Giancarlo Giulianelli, presentando nuovi e più dettagliati dati.
Contemporaneamente non manca di soffermarsi sugli ultimi episodi registrati negli istituti, fino a quello verificatosi presso la Casa circondariale di Marino del Tronto ad Ascoli Piceno.
“Purtroppo – evidenzia – dall’inizio dell’anno negli istituti si sono accavallate molte situazioni negative, alcune meno gravi di altre, ma pur sempre preoccupanti e da non sottovalutare. Questo impone di non abbassare la guardia e di vigilare costantemente”.
Al 31 gennaio 2024 (Report mensile del Ministero di Giustizia – Dipartimento amministrazione penitenziaria) risultano complessivamente presenti 902 (294 stranieri e 23 donne) detenuti, per una capienza di 837 unità.
Nel computo complessivo va sempre tenuto in considerazione che un’ala della Casa di reclusione di Fossombrone risulta ancora chiusa per i lavori di ristrutturazione.
In generale sono 701 i detenuti con condanna definitiva, 118 in attesa di primo giudizio, 82 con condanna non definitiva (40 appellanti, 31 ricorrenti, 11 misti), 36 in semilibertà (di cui 5 stranieri).
In base ai dati forniti dal Prap di Emilia Romagna e Marche gli agenti di Polizia effettivamente in servizio sono 587, mentre quelli previsti 771.
Quattro i responsabili dell’area trattamentale (uno per tutti e due gli istituti del capoluogo regionale, mentre questa figura non risulta essere presente a Fermo)
I funzionari giuridico pedagogici, titolari del trattamento rieducativo, in servizio effettivo sono 17, previsti 24. Per tutti gli istituti gli psicologi sono 17.
Andando ad un esame per singola struttura, a Montacuto le presenze risultano pari a 324 unità (112 stranieri) su una capienza regolamentare di 256, gli agenti in servizio 125, previsti 176. A Barcaglione 93 detenuti (37) su 100 posti disponibili, 56 agenti su 67.
Per quanto riguarda Marino del Tronto di Ascoli Piceno i detenuti sono 94 (22) su 103 posti con 133 agenti su 162 previsti; a Fermo 53 (19) su 43, 45 agenti su 49; a Villa Fastiggi di Pesaro 252 (102 stranieri e 23 donne) su una capienza di 153, con 141 agenti su 188 previsti.
Infine, Fossombrone con 86 detenuti di cui 2 stranieri per 182 posti disponibili. Gli agenti in questo caso sono 87 su 129 previsti.
Per quanto riguarda l’area trattamentale i funzionari giudico pedagogici in servizio effettivo per Montacuto e Barcaglione sono 6 rispetto agli 8 previsti, mentre 5 risultano essere gli psicologi.
Ad Ascoli Piceno 3 funzionari presenti (su 3 previsti) e uno psicologo; a Fermo 2 (3) e 2 psicologi; a Villa Fastiggi 3 (4) e 6 psicologi; a Fossombrone 3 (6) e 3 psicologi.
Da ultimo il quadro dell’unica Rems (Residenza delle misure di sicurezza) regionale, ubicata a Macerata Feltria. La struttura è accreditata dalla Regione Marche in regime residenziale per 20 posti letto e al 31 dicembre ospitava 24 persone (22 uomini e due donne) di età compresa tra i 23 e i 62 anni. Attualmente in lista di attesa ce ne sono 11.
A.Is.
PER “NOI GIOCHIAMO A SITTING VOLLEY” ANCHE 200 DISEGNI DEI BAMBINI
Pubblicato il 8 Febbraio 2024   Tag: Garante infanzia
PER “NOI GIOCHIAMO A SITTING VOLLEY” ANCHE 200 DISEGNI DEI BAMBINI
Realizzati in alcune scuole elementari di Ancona sono stati presi in visione da un’apposita commissione. Le classi vincitrici saranno premiate nel corso di una prossima iniziativa. Il progetto è nato dalla collaborazione tra Garante, il Comune di Ancona e Scuola di Pallavolo Fermana
Per il progetto “Noi giochiamo a Sitting Volley” non solo attività sportiva, ma anche oltre duecento disegni realizzati dai bambini di alcune scuole di Ancona. Ad esaminarli un’apposita commissione che, riunitasi nei giorni scorsi, ne ha scelti 22 su 11 classi partecipanti. Per ognuna di queste l’approvazione è andata rispettivamente agli elaborati proposti da un bambino e da una bambina per sancire, anche in questo caso, la parità di genere. Tema centrale quello della disabilità attraverso l’interpretazione dei più piccoli.
Il progetto sul sitting volley ha trovato attuazione lo scorso mese di dicembre ed è nato dalla collaborazione tra il Garante Giancarlo Giulianelli, il Comune di Ancona e la Scuola di Pallavolo Fermana con l’obiettivo di promuovere l’inclusione attraverso un’attività sportiva pensata per essere praticata anche dalle persone con disabilità.
Nell’ambito dell’iniziativa, rivolta ai ragazzi in età compresa tra 8 e 14 anni, lezioni in palestra, video didattici, un corso di formazione per insegnanti di motoria e tutor scolastici, un torneo nonché la partecipazione alle Finali di Coppa Italia Maschile di Sitting Volley.
E proprio da questa esperienza complessiva è nata l’idea di raccogliere i disegni dei bambini. Le classi vincitrici saranno premiate prossimamente attraverso un apposito momento di confronto e riceveranno in dono dei buoni per l’acquisto di materiale sportivo.
Della Commissione esaminatrice, presieduta da Lucia Burchiani (Referente del progetto “Tutti insieme per lo sport”), fanno parte Annalisa Marinelli, Albarosa Talevi (Ufficio Garante regionale), Ornella Guglielmino (Comune di Ancona), Lorenzo Giacobbi (Scuola di Pallavolo Fermana), Tarcisio Pacetti (Comitato Italiano Paralimpico), Stefania Marini (Federazione Italiana Pallavolo).
A.Is.
AL VIA IL PROGETTO DEL GARANTE “LA CASA IN RIVA AL MARE”, MUSICULTURA APRE I LABORATORI AI DETENUTI DI BARCAGLIONE
Pubblicato il 25 Gennaio 2024   Tag: Garante detenuti
AL VIA IL PROGETTO DEL GARANTE “LA CASA IN RIVA AL MARE”, MUSICULTURA APRE I LABORATORI AI DETENUTI DI BARCAGLIONE
L’iniziativa illustrata nel corso di una conferenza stampa con la partecipazione di Giancarlo Giulianelli, della Direttrice degli istituti penitenziari di Ancona, Manuela Ceresani, e del Direttore artistico del festival Ezio Nannipieri
Al via “La casa in riva al mare” il nuovo progetto del Garante regionale Giancarlo Giulianelli che va a inserirsi nell’ambito di Musicultura, il festival della canzone popolare e d’autore. L’iniziativa offre ad un gruppo di detenuti dell’istituto penitenziario di Ancona l’opportunità di partecipare a laboratori musicali, curati dall’associazione Musicultura.
Nel corso della conferenza stampa di presentazione, Giulianelli ha evidenziato come questi eventi rappresentino “un momento importante sul versante della rieducazione del detenuto, un confronto aperto, uno spazio dove trasformare il tempo perso in opportunità, in partecipazione. E’ una filosofia che ci accompagna nella scelta d’iniziative di qualità, chiamate a fornire ulteriore spessore alle attività trattamentali”.
Ne è convinto anche il Direttore artistico di Musicultura Ezio Nannipieri che ha voluto ricordare come il progetto abbia preso forma l’estate scorsa dopo aver conosciuto Giulianelli.
“Sono seguiti – ha specificato – alcuni interessanti incontri che mi hanno consentito di mettere a fuoco la delicatezza e l’importanza della funzione che svolge. È proprio su suo impulso che il progetto nasce, con l’intento di contribuire a tessere connessioni, nel nostro caso umane e culturali, fra persone che si ritrovano a vivere detenute e la realtà esterna al carcere”.
Tutto questo chiedendo in primis aiuto alle canzoni, che per Nannipieri sanno essere “passe-partout formidabili d’accesso al nostro sentire profondo e proiettare l’immaginazione al di là di ogni muro. I brani in concorso porteranno nel perimetro del Barcaglione uno spaccato di vita, idee, sentimenti che mi auguro sia di nutrimento mentale ed emotivo per persone private della libertà per i reati commessi, ma non della loro umanità. E credo sia da rimarcare come dal carcere, attraverso il verdetto della giuria dei detenuti, uscirà un messaggio che inciderà concretamente sulle vicende del concorso stesso”
Nel panorama di interscambio delle diverse esperienze rientra il coinvolgimento dell’azienda agricola della Casa di reclusione di Barcaglione, che durante le iniziative di Musicultura proporrà in vendita al pubblico l’olio, il miele e i formaggi prodotti all’interno dell’istituto penitenziario. Le finalità del progetto hanno infatti trovato da subito un’ interlocutrice nella Direttrice degli istituti penitenziari di Ancona (Montacuto e Barcaglione), Manuela Ceresani.
“Il nostro obiettivo – ha detto – è quello di mettere in piedi attività che inneschino il processo di reinserimento sociale. Possono essere realizzate soprattutto quando c’è qualcuno che dall’esterno è disposto a spendersi e sperimentarsi, a creare l’aggancio tra il dentro e il fuori. In questo caso parliamo di musica che è un elemento importante per il benessere sia sul versante della responsabilizzazione, sia su quello della gestione delle emozioni”.
IL PERCORSO DEI LABORATORI
Nel complesso i percorsi laboratoriali saranno improntati a favorire lo sviluppo di competenze di analisi musicale utili a entrare consapevolmente nel vivo degli ascolti delle canzoni in concorso al festival.
Al tutor di Musicultura Edoardo Bartolini e ai professionisti del settore che interverranno ai laboratori si affiancherà la Presidente dell’Associazione “Art’O” Francesca Marchetti, da anni impegnata con iniziative culturali nella realtà carceraria.
Previste la formazione di un’apposita giuria di detenuti e l’istituzione del Premio “La Casa in riva al mare”, che sarà conferito a uno degli otto artisti finalisti della trentacinquesima edizione di Musicultura nell’ambito delle serate finali del festival, in programma allo Sferisterio di Macerata il 21 e 22 giugno.
I laboratori musicali si protrarranno fino allo stesso mese di giugno e si prevede, tra l’altro, di raccogliere e portare all’attenzione del pubblico alcune testimonianze dei membri della giuria dei detenuti. Quest’ultima, oltre a designare il vincitore del Premio “La casa in riva al mare”, svolgerà una funzione consultiva nei confronti della commissione di ascolto di Musicultura.
“La casa in riva al mare” sarà anche al centro de “La Controra 2024”, la sezione che nella settimana conclusiva del festival anima con un ricco e variegato programma di concerti, recital, dibattiti, incontri il centro storico di Macerata. Con la collaborazione del Garante sarà, infatti, creato un apposito evento dedicato a tracciare un primo bilancio del progetto e a proporre una più generale riflessione sugli effetti positivi che adeguati percorsi possono avere sulle prospettive future delle persone detenute.
Il progetto si concluderà a luglio, quando l’Artista vincitore del “Premio La casa in riva al mare” andrà a fare visita e conoscere, presso la Casa di reclusione di Barcaglione, i detenuti che lo avranno scelto e sarà protagonista di un happening musicale live.
A.Is.
ISTITUTI PENITENZIARI MARCHIGIANI, IL GARANTE: “QUESTA È LA SITUAZIONE, DISPONIBILE A QUALSIASI CONFRONTO”
Pubblicato il 17 Gennaio 2024   Tag: Garante detenuti
ISTITUTI PENITENZIARI MARCHIGIANI, IL GARANTE: “QUESTA È LA SITUAZIONE, DISPONIBILE A QUALSIASI CONFRONTO”
Conferenza stampa di Giancarlo Giulianelli su tutti gli aspetti che vanno ad interessare il mondo carcerario, anche alla luce di quanto accaduto nelle ultime settimane
“Disponibile a qualsiasi tipo di confronto che, anzi, sarebbe da avviare al più presto tra tutte le parti interessate. Sempre convinto del pieno diritto che appartiene anche ai detenuti di ricevere le cure necessarie, il supporto e il sostegno per il loro futuro reinserimento nella società”.
Lo dice il Garante Giancarlo Giulianelli aprendo la conferenza stampa organizzata per fare il punto sulla situazione degli istituti penitenziari marchigiani, anche alla luce delle tensioni e del suicidio di un giovane detenuto, che negli ultimi giorni hanno interessato la Casa circondariale di Montacuto.
“Ritengo che a tutt’oggi – sottolinea Giulianelli – sia opportuno ribadire alcune questioni di fondo che in questi anni ho più volte posto al centro dell’attenzione, frutto anche delle risultanze della nostra costante azione di monitoraggio”.
Il Garante le rinnova tutte, a partire dal sovraffollamento che interessa, ciclicamente, soprattutto gli istituti di Villa Fastiggi a Pesaro e Montacuto ad Ancona, dalla carenza di personale in tutti i settori, dalle criticità strutturali fino ai problemi legati alla sanità, su cui pesa inevitabilmente anche un’evoluzione del tipo di patologie con particolare riferimento a quelle psichiatriche.
“Strutture inadeguate? L’abbiamo detto a chiare lettere – specifica Giulianelli – che quelle esistenti avrebbero bisogno di interventi sostanziali e che almeno una, quella di Fermo, andrebbe definitivamente chiusa visto che è inidonea ad ospitare un carcere. Come abbiamo aggiunto che la chiusura, dopo il terremoto, della struttura di Camerino rende ormai necessaria la messa in essere di un nuovo istituto in provincia di Macerata. Carenza di personale? È sotto gli occhi di tutti, la Polizia penitenziaria lo ricorda ogni giorno anche sull’onda del sovraffollamento e sulla sanità la nota è ancora più dolente”.
Per quest’ultimo aspetto il Garante parte dall’alto specificando di nuovo come l’esperienza acquisita negli ultimi anni dimostri ormai che “sarebbe opportuno il ritorno al vecchio sistema, che poneva la sanità carceraria in capo al Ministero e non alle Regioni. Le carenze e le disfunzioni sono evidenti anche per quanto riguarda l’ordinaria gestione del settore”. E chiarisce che “l’aumento, poi, delle patologie psichiatriche e delle tossicodipendenze rende improcrastinabile un intervento deciso in termini di personale e strutture da attivare. Una sola Rems per le Marche, con una ventina di posti a disposizione, non basta più, non è più in grado di assorbire tutte le richieste. Ne andrebbe attivata almeno un’altra, magari da creare all’interno di un istituto con un adeguato supporto di personale specifico. Per quanto riguarda le tossicodipendenze va previsto, senza dubbio, un potenziamento del Sert”.
Su tutto Giulianelli pone poi la questione legata all’applicazione, ove ci siano le condizioni, delle misure alternative, che permetterebbe un decongestionamento delle strutture.
“Il Garante – spiega – non ha ovviamente possibilità di porre soluzione concreta a queste problematiche, se non per quanto riguarda il fatto di farle emergere e renderle oggetto di confronto. L’Autorità di garanzia monitora, parla con i detenuti, accoglie le segnalazioni e le richieste che le vengono sottoposte, verificando le situazioni e cercando di fornire risposte adeguate. Questa è la sua funzione, che viene svolta quotidianamente attraverso un’interlocuzione continua, il lavoro degli uffici deputati, la progettazione delle attività trattamentali che hanno un ruolo importante nella vita di detenuti. Ne abbiamo sostenute diverse già esistenti, ne abbiamo proposte di nuove, altre ancora ne verranno attivate per il nuovo anno, perché anche in questa direzione il nostro lavoro continua”.
Sulla morte del giovane detenuto a Montacuto Giulianelli specifica che “se avessimo avuto una segnalazione specifica, forse sarebbe stato possibile fare qualcosa. Resta la tragedia e la necessità di chiarire cosa realmente sia accaduto. La Procura della Repubblica di Ancona, come noto, ha aperto un fascicolo e siamo fiduciosi che la giustizia faccia il suo corso. Non mancheremo, comunque, di continuare ad attenzionare la situazione. Convinti che lo si debba fare ogni giorno e non con uscite sporadiche solo quando accade una tragedia”.
DATI ISTITUTI PENITENZIARI
Al 31 dicembre 2023, come si evince dal report mensile del Ministero di Giustizia, erano complessivamente 919 (311 stranieri e 24 donne) i detenuti presenti nei sei istituti penitenziari delle Marche, per una capienza di 837 unità. Di questi, 703 con condanna definitiva, 136 in attesa di primo giudizio, 80 con condanna non definitiva (41 appellanti, 26 ricorrenti, 13 misti), 41 in semilibertà (di cui 8 stranieri)
Andando ad un esame per singola struttura, partendo dai due istituti del capoluogo regionale, a Montacuto le presenze erano pari a 332 unità (116 stranieri) su una capienza regolamentare di 256, mentre a Barcaglione erano 91 (37) su 100 posti disponibili. Per quanto riguarda Marino del Tronto di Ascoli Piceno i detenuti ospitati erano 104 (24) su 103, a Fermo 50 (20) su 43, a Villa Fastiggi di Pesaro 255 (112 stranieri e 24 donne) su una capienza di 153.
Infine, Fossombrone con 87 detenuti di cui 2 stranieri per 182 posti disponibili, ma va sempre considerato il reparto chiuso per ristrutturazione.
Dati che sostanzialmente vanno a confermare il sovraffollamento soprattutto a Villa Fastiggi e Montacuto.
A.Is.