DIRITTI DEI BAMBINI E GENITORI DETENUTI
Pubblicato il 13 Marzo 2018   Tag: Garante detenuti
Comunicati
DIRITTI DEI BAMBINI E GENITORI DETENUTI
Il 16 marzo a Palazzo delle Marche il seminario organizzato dagli Ordini professionali degli psicologi e degli assistenti sociali delle Marche e patrocinato dal Garante regionale dei diritti. Numerosi i relatori chiamati a fare il punto sulla situazione, anche alla luce della normativa vigente ed ai progetti posti in essere
Il diritto del bambino al mantenimento della relazione con il genitore detenuto tema centrale del seminario organizzato dagli Ordini professionali di psicologi e assistenti sociali e patrocinato dal Garante dei diritti. In calendario a Palazzo delle Marche per il 16 marzo, l’incontro si prefigge di rendere possibile una collaborazione tra quanti operano nel settore per attivare sistemi integrati di supporto alla genitorialità. Un problema caratterizzato da numeri significativi se si considera che ogni anno in Italia centomila bambini si trovano ad avere un genitore recluso e oltre due milioni sono nella stessa situazione per quanto riguarda i Paesi del Consiglio d’Europa.
“Non possiamo che ribadire – sottolinea il Garante Andrea Nobili presentando l’iniziativa – la centralità del legame affettivo, che va preservato nonostante situazioni di oggettiva difficoltà. Elementi essenziali sono quelli riferiti all’accoglienza, all’assistenza, al supporto psicologico, all’informazione da destinare ai minori, anche attraverso un’adeguata formazione del personale. E non può mancare una costante azione di monitoraggio che permetta di cogliere le eventuali criticità e di attivare interventi qualificati”.
Numerosi i relatori chiamati a fare il punto sulla normativa vigente, sull’applicazione del Protocollo – Carta dei diritti dei figli dei genitori detenuti, sull’attuale situazione nelle Marche, sui progetti e gli interventi posti in essere anche grazie il lavoro del terzo settore. I lavori saranno aperti dall’intervento del Garante dei diritti, Andrea Nobili.
A.Is.
“SULLE PERSONE NON USARE FILTRI”
Pubblicato il 13 Marzo 2018   Tag: Antidiscriminazioni
“SULLE PERSONE NON USARE FILTRI”
Al via la campagna informativa prevista nell’ambito del progetto su prevenzione e contrasto alle discriminazioni finanziato dal Fami e proposto da Garante dei diritti, Università di Urbino ed altri soggetti. Le vittime avranno anche un numero di telefono per rivolgersi direttamente all’Autorità regionale di garanzia.
“Sulle persone non usare filtri”. E’ questo il messaggio della campagna informativa avviata in questi giorni su tutto il territorio e prevista nell’ambito del progetto su prevenzione e contrasto alle discriminazioni, finanziato attraverso il Fami (Fondo Asilo Migrazione e Integrazione).
Proposto da Garante dei diritti, Università di Urbino ed altri soggetti, nel 2016 lo stesso progetto si è aggiudicato il terzo posto a livello nazionale, ponendo al centro dell’attenzione la vasta attività della rete marchigiana dei No.Di.
“Si tratta di una campagna importante – sottolinea il Garante Andrea Nobili – che attraverso immagini a confronto ci fa capire come a volte la nostra percezione degli avvenimenti sia condizionata dal semplice colore della pelle. Ecco, allora, la necessità di inquadrare quanto accade togliendo dal nostro quotidiano i filtri che ci forniscono informazioni distorte. E’ la base primaria su cui poter costruire una società inclusiva e tutti i suoi processi d’integrazione”.
La campagna, diffusa attraverso manifesti, inserzioni cartacee e social media va a concretizzarsi con immagini che giocano sul tema dei pregiudizi e degli stereotipi.
Se all’angolo di una strada c’è una ragazza bianca si dirà che aspetta l’autobus, ma se è di colore il dubbio sarà quello che sia in attesa di un cliente. Se vediamo un uomo che corre non ci stupiamo, ma se la sua pelle è diversa dalla nostra il pensiero sarà quello che, forse, sta scappando.
Da oggi in poi le vittime di discriminazioni potranno anche rivolgersi all’Autorità regionale di garanzia attraverso un numero di telefono diffuso tramite la campagna pubblicitaria.
A conclusione dell’intero percorso progettuale, il seminario previsto per il prossimo 23 marzo a Palazzo delle Marche, che proporrà una riflessione sulle iniziative messe in campo in questi due anni, attraverso l’apporto dei No.Di.
“E’ un passaggio significativo – conclude nobili Nobili – che va a confermare la bontà del lavoro portato avanti sul versante del contrasto alla discriminazione coinvolgendo il maggior numero possibile di soggetti. Il duplice obiettivo del progetto è stato quello di fornire una maggiore vicinanza della rete alle potenziali vittime di discriminazioni e dall’altro sensibilizzare chi opera con i migranti e il mondo legato all’informazione”.
A.Is.
IL GARANTE VISITA LE SEDI “PARS” DI CORRIDONIA E MONTEFORTINO
Pubblicato il 20 Febbraio 2018   Tag: Garante infanzia
IL GARANTE VISITA LE SEDI “PARS” DI CORRIDONIA E MONTEFORTINO
Avviato il percorso conoscitivo insieme alla direttrice dell’Ussm, Patrizia Giunto. Nobili: “Dalle visite iniziali e dai primi approfondimenti della situazione emerge un quadro complesso, meritevole di particolare attenzione, soprattutto sul versante dell’effettiva possibilità d’integrazione dei minori stranieri arrivati in Italia da soli”.
E’ iniziato con la visita alla sedi di Corridonia e Montefortino della “Pars” il percorso conoscitivo avviato dal Garante dei diritti, Andrea Nobili, insieme alla direttrice dell’Ussm (Ufficio di servizio sociale per i minorenni), Patrizia Giunto. L’obiettivo generale è quello di verificare la situazione sia sul versante dell’adolescenza a rischio, sia in relazione all’ospitalità prevista per i minori sottoposti a procedimento penale. Alla luce dei cambiamenti strutturali registrati nel corso degli ultimi anni con l’emergenza immigrazione, l’intento è anche quello di valutare le possibili risposte del “sistema” sociale alla questione della tutela dei minori stranieri arrivati in Italia non accompagnati.
Nel corso delle riunioni con i responsabili della “Pars” (cooperativa di prevenzione, assistenza e reinserimento sociale) e delle visite effettuate nelle due sedi, dove sono stati incontrati anche i ragazzi, sono emerse alcune criticità, riconducibili non tanto all’operatività delle strutture, quanto ad un sistema complessivo d’intervento che non riesce a fornire le migliori riposte alle esigenze del momento.
“In particolare – sottolinea Nobili – preoccupa il dato generale riguardante l’effettiva possibilità di realizzare, per i minori stranieri soli, percorsi di integrazione socio-lavorativa, tali da dare senso e razionalità all’accoglienza. Un’accoglienza che comporta un impegno davvero straordinario”.
Il Garante fa presente che la maggior parte dei ragazzi, quasi tutti di sesso maschile, arriva in Italia in prossimità del conseguimento della maggiore età e per tale motivo non sussiste il tempo necessario per l’attivazione di interventi mirati, che peraltro richiedono risorse di non facile reperibilità.
“Si aggiunga la circostanza – prosegue – che i ragazzi non conoscono la lingua, hanno una scolarizzazione relativa e vivono condizioni psicologiche impegnative. Tanti, conseguita la maggiore età, escono dal sistema di tutela senza avere le
necessarie competenze e le reali opportunità per rimanere legalmente nel nostro territorio. Di molti, usciti dalle strutture di accoglienza, non si hanno più notizie”.
Da evidenziare che l’Ussm si occupa di ragazzi fra i 14 ed i 18 anni, ma si fa anche carico dei cosiddetti “giovani adulti”, soggetti che hanno compiuto il reato da minorenni e che, secondo quanto previsto dalla più recente normativa, possono rimanere sotto la competenza dei servizi preposti fino a 25 anni.
Interessate dal percorso conoscitivo saranno alcune comunità presenti sul territorio regionale, ma anche realtà particolarmente disagiate, che già da tempo sono al centro dell’attenzione. Ulteriori incontri sono in calendario per le prossime settimane.
A.Is.
ADOLESCENTI A RISCHIO, IL GARANTE AVVIA PERCORSO CONOSCITIVO DELLE COMUNITA’ PER MINORI E DELLE REALTA’ TERRITORIALI DISAGIATE
Pubblicato il 13 Febbraio 2018   Tag: Garante infanzia
ADOLESCENTI A RISCHIO, IL GARANTE AVVIA PERCORSO CONOSCITIVO DELLE COMUNITA’ PER MINORI E DELLE REALTA’ TERRITORIALI DISAGIATE
Gli incontri in programma già a partire dalla prossima settimana. Primo appuntamento con la cooperativa “Pars” di Corridonia. Nobili: “Ci sono situazioni che destano preoccupazione, richiedono di essere conosciute in previsione di adeguati interventi di rete sociale”.
Un percorso conoscitivo che andrà ad interessare le Comunità di accoglienza, ma anche realtà territoriali delle Marche particolarmente disagiate. E’ quello che sarà attivato fin dalla prossima settimana dal Garante dei diritti che, insieme alla direttrice dell’ Ussm (Ufficio di servizio sociale per i minorenni) Patrizia Giunto, visiterà alcune strutture regionali con l’obiettivo di verificare la situazione per quanto riguarda l’ospitalità prevista per i minori sottoposti a procedimento penale e più in generale per avere un quadro di riferimento dettagliato sull’adolescenza a rischio.
“Le Comunità – sottolinea Nobili – rappresentano un elemento di fondamentale importanza per il recupero sociale dei minori italiani e stranieri che hanno commesso reati e che per questo sono sottoposti a misura penale”.
Già sul finire del 2016 il Garante aveva presentato un report sulle comunità marchigiane, frutto di visite e confronti a diversi livelli, in grado di fornire un primo quadro di riferimento anche alla luce di mutamenti sociali e nuove emergenze, come quella dei minori stranieri non accompagnati, che nel corso del tempo hanno assunto aspetti di tipo strutturale.
“Oltre alle comunità – conclude il Garante – oggi intendiamo allargare il nostro percorso conoscitivo anche ad alcune realtà che sono ormai da anni, e costantemente, sotto la luce dei riflettori. Ritengo che anche nel nostro territorio sussistano situazioni di disagio giovanile che destano preoccupazione, richiedono di essere conosciute in previsione di adeguati interventi di rete sociale”.
Il primo appuntamento sarà con la Pars di Corridonia, cooperativa nata nel 1990 e che attualmemte opera a diversi livelli nel campo delle problematiche educative e giovanili.
A.Is.
IMMIGRAZIONE, INCONTRO CON LE ASSOCIAZIONI DEL MACERATESE
Pubblicato il 7 Febbraio 2018   Tag: Antidiscriminazioni
IMMIGRAZIONE, INCONTRO CON LE ASSOCIAZIONI DEL MACERATESE
Summit organizzato dal Presidente del Consiglio regionale e dal Garante dei diritti per fare il punto su quanto accaduto nelle ultime settimane. Prossima riunione a Macerata per iniziare a riflettere su un doppio binario d’intervento che riguardi progettualità e sensibilizzazione sociale.
Un summit voluto dal Presidente del Consiglio regionale e dal Garante dei diritti per fare il punto su quanto accaduto nelle ultime settimane a Macerata. Convocati a Palazzo delle Marche i rappresentanti dei No.di che fanno parte della Rete contro le discriminazioni, il gruppo regionale di lavoro che interviene nell’ambito del settore, le associazioni di volontariato che operano nella stessa provincia di Macerata ed il Comune rappresentato dall’assessore ai servizi sociali Marika Marcolini.
Una disamina della situazione complessiva, anche per confermare vicinanza e sostegno da parte delle istituzioni, come è stato evidenziato in apertura, a chi si occupa quotidianamente di accoglienza ed integrazione
Tra le problematiche poste al centro dell’attenzione un oggettivo mutamento, rispetto al passato, della tipologia propria del migrante, che in diversi casi arriva senza una personale progettualità, esce da quelle che gli vengono offerte, non cerca punti di riferimento certi, andando a rendere più complesse le modalità di inserimento nel territorio. Accanto a questo un arretramento del welfare, che va a colpire inevitabilmente le fasce più fragili e pesa in modo sostanziale sull’immigrazione. L’intolleranza cresce in modo esponenziale, anche perché la tendenza è quella di accumunare chi cerca una reale integrazione e chi arriva con l’unico intento di delinquere.
A livello istituzionale, su piani diversificati, viene evidenziata una situazione lacunosa ed a volte complessa, che rispetto al passato annovera la mancanza di una progettualità congiunta e di un confronto diretto con chi opera sul territorio. “Il fenomeno migratorio e le sue continue evoluzioni – è stato sottolineato – necessita di un’attenzione continua, di un monitoraggio costante in grado di formulare risposte mirate alle diverse esigenze, nonché di nuovi e più idonei strumenti d’intervento”.
Su tutto un problema di natura politica e culturale che va adeguatamente preso in considerazione. Al termine dell’incontro è stato stabilito di allargare il tavolo di lavoro ad altre realtà per iniziare a riflettere insieme, ed i tempi stretti, su un doppio binario d’intervento che riguardi progettualità e sensibilizzazione sociale. La prossima riunione sarà ospitata a Macerata.
A.Is.
IL GARANTE DEI DIRITTI A MACERATA PER INCONTRARE GLI IMMIGRATI FERITI
Pubblicato il 6 Febbraio 2018   Tag: Antidiscriminazioni
IL GARANTE DEI DIRITTI A MACERATA PER INCONTRARE GLI IMMIGRATI FERITI
Nobili ha espresso piena solidarietà alle vittime, sottolineando che lo Stato deve rispondere con fermezza ad ogni episodio di intolleranza. Formulato anche l’auspicio che si arrivi nel più breve tempo possibile all’individuazione delle responsabilità per quanto concerne la morte della giovane Pamela Mastropietro
Il Garante dei diritti, Andrea Nobili, oggi all’ospedale di Macerata per una visita ad alcuni degli immigrati rimasti feriti nel corso dei tragici eventi di sabato scorso.
Accompagnato dai responsabili delle associazioni Gus e Acsim, Nobili ha espresso piena solidarietà alle vittime, formulando una ferma condanna per quanto accaduto, non prima aver ribadito che “le Marche non possono tollerare questa ferita, avendo sempre registrato un impegno significativo sul versante dell’accoglienza e delle politiche volte a favorire l’inclusione sociale”. Il Garante si è detto, comunque, certo che “le tensioni delle ultime settimane richiedono grande attenzione anche a livello istituzionale ed è quindi necessario rafforzare l’impegno comune, approfondendo la situazione delle diverse realtà sociali che insistono sul territorio regionale”. Da ultimo un appello deciso: “Lo Stato deve rispondere con fermezza ad ogni episodio d’intolleranza, così come l’auspicio è che le autorità preposte arrivino nel più breve tempo possibile all’accertamento di tutti i fatti ed all’individuazione delle responsabilità per quanto concerne la morte della giovane Pamela Mastropietro. Alla sua famiglia il nostro più sincero sentimento di vicinanza”.
A.Is.