PERQUISIZIONI NELLE SCUOLE, IL GARANTE SCRIVE A PREFETTO E QUESTORE
Pubblicato il 23 Gennaio 2019   Tag: Garante infanzia
Comunicati
PERQUISIZIONI NELLE SCUOLE, IL GARANTE SCRIVE A PREFETTO E QUESTORE
Nella lettera viene chiesto anche un incontro con l’obiettivo di valutare strade alternative per contrastare forme di disagio presenti tra i giovani
Alcune perplessità le aveva già espresse pubblicamente nei giorni scorsi, intervenendo in merito all’intervento delle forze dell’ordine in alcune scuole, con perquisizioni per decine di studenti e l’ausilio dei cani antidroga. Ora il Garante regionale dei diritti, Andrea Nobili, in qualità di garante dei minori, decide di rivolgersi direttamente al Prefetto ed al Questore di Ancona.
“Grazie alle forze dell’ordine – scrive in una lettera – viene condotto un quotidiano ed indispensabile lavoro, che consiste nel tentativo di prevenire e reprimere fenomeni, anche precocissimi, di natura delittuosa. Ritengo che questa fondamentale missione possa essere messa in opera anche attraverso lo studio di nuove strategie di comunicazione o mediazione rivolte a bambini e ragazzi, affinchè sia possibile la costruzione di un rapporto di fiducia e rispetto reciproco”.
Secondo Nobili, infatti, proprio la prospettiva “di conquistare la fiducia dei ragazzi, riducendo il ricorso ad attività eccessivamente repressive, pur necessario in determinati contesti, potrebbe portare ad una loro spontanea ed efficace collaborazione”. Al Prefetto ed al Questore il Garante rivolge la proposta di un incontro teso a valutare strade alternative per contrastare le forme di disagio presenti tra i giovani.
A.Is.
PIANETA GIOVANI, IL GARANTE: “EVITIAMO ATTEGGIMENTI TROPPO REPRESSIVI”
Pubblicato il 19 Gennaio 2019   Tag: Garante infanzia
PIANETA GIOVANI, IL GARANTE: “EVITIAMO ATTEGGIMENTI TROPPO REPRESSIVI”
Intervenendo a Senigallia per la presentazione del Cogeu (Comitato genitori unitario degli istituti scolastici), Nobili ha avanzato qualche perplessità su iniziative come quella registrata presso un istituto scolastico di Fabriano, dove le forze dell’ordine hanno perquisito decine di studenti con l’ausilio dei cani antidroga.
Non fare confronti con il passato, attivare l’ascolto con i minori, instaurare un nuovo rapporto di fiducia. Sono questi i concetti ribaditi dal Garante regionale dei diritti, Andrea Nobili, nel corso dell’incontro per la presentazione ufficiale del Cogeu (Comitato genitori unitario degli istituti scolastici) di Senigallia. “La società è in continuo mutamento – ha sottolineato – ed ogni riferimento ai modelli di altre generazioni potrebbe essere completamente fuorviante. Dobbiamo essere vicini ai nostri ragazzi cercando di capire le esigenze del momento attuale, le loro aspettative ed i loro progetti per il futuro”.
In tutto questo, secondo Nobili, non sono d’aiuto atteggiamenti di tipo repressivo. “La sicurezza ed il controllo costante vanno sicuramente garantiti – ha concluso – destano qualche perplessità, però, iniziative come quella registrata presso un istituto scolastico di Fabriano, dove le forze dell’ordine hanno perquisito decine di studenti con l’ausilio dei cani antidroga. Vanno individuate altre strade da seguire”.
A.Is.
Ancona 19 – 1 – 2019
“REPORT CARCERI 2018”, LA FOTOGRAFIA DEGLI ISTITUTI MARCHIGIANI
Pubblicato il 11 Gennaio 2019   Tag: Garante detenuti
“REPORT CARCERI 2018”, LA FOTOGRAFIA DEGLI ISTITUTI MARCHIGIANI
Illustrati a Palazzo delle Marche i risultati del lavoro di monitoraggio effettuato dal Garante regionale dei diritti, Andrea Nobili, nel corso dell’anno appena trascorso. Al centro dell’attenzione vecchie e nuove criticità. Tra i problemi sanitari, al primo posto quello delle tossicodipendenze che interessa il 48,9% dei detenuti. Hanno partecipato all’iniziativa il Presidente del Consiglio, Antonio Mastrovincenzo, il consigliere Gianni Maggi e diversi rappresentanti dell’amministrazione penitenziaria
La fotografia degli istituti penitenziari marchigiani attraverso il “Report 2018”, predisposto dal Garante dei diritti, Andrea Nobili, e frutto della costante azione di monitoraggio messa in campo nel corso dell’anno appena trascorso. A sostanziare il lavoro svolto, decine di interventi, colloqui con i detenuti e con i rappresentanti dell’amministrazione penitenziaria, nonché iniziative e sopralluoghi che hanno registrato anche la partecipazione di alcuni parlamentari marchigiani, così come richiesto dallo stesso Garante per permettere una lettura più immediata della situazione. Accanto a tutto questo non è mancata una riflessione generale sul sistema penitenziario largamente inteso, che ha trovato un momento di confronto nel corso del convegno “Diritti dietro le sbarre”.
TRA VECCHIE E NUOVE CRITICITÀ
Nel corso della presentazione ufficiale del report, ospitata a Palazzo delle Marche, Nobili non ha mancato di confermare alcune delle maggiori criticità. In primis quella del sovraffollamento che, seppure non con percentuali elevatissime, continua a destare preoccupazione, considerate anche le oscillazioni delle presenze registrate in alcuni particolari periodi. A questo vanno rapportate le più volte denunciate carenze negli organici, sia sul fronte della polizia penitenziaria, sia su quello di tutte le altre figure chiamate a garantire gli adeguati percorsi di sicurezza, trattamento, reinserimento dei detenuti, di mediazione culturale (considerato il significativo numero di stranieri) e di assistenza sanitaria e psicologica, anche in considerazione dell’aumento di alcune patologie come quelle di carattere psichiatrico.
Sempre in relazione all’aspetto sanitario, resta comunque in prima linea il problema delle tossicodipendenze che annovera la più alta percentuale (48,9%) tra i detenuti dei sei istituti marchigiani.
Una situazione complessa, aggravata dalla crisi economica e dal taglio dei fondi previsti, che spesso ha determinato difficoltà nel garantire i servizi primari. A risentirne anche le attività trattamentali, che, seppur ben avviate in alcuni istituti, hanno dovuto fare i conti con l’esiguità delle risorse regionali ed i ritardi nella loro assegnazione.
Il supporto del volontariato, come ribadito nel terzo tavolo di confronto organizzato recentemente dal Garante con le associazioni di settore, ha permesso di far fronte ad alcune emergenze, riempiendo i vuoti che si sono inevitabilmente creati.
Altro capitolo quello legato ai problemi strutturali con lavori finanziati, ma che ancora tardano a partire. Al centro dell’attenzione soprattutto i penitenziari di Villa Fastiggi e Fossombrone, che è anche sede del Polo Universitario, nato dall’accordo tra Prap (Provveditorato amministrazione penitenziaria), Garante e Università di Urbino. Infine, le difficoltà che attualmente deve fronteggiare l’Uepe (Ufficio per l’esecuzione penale esterna), che vede incrementare le competenze, ma deve fare i conti con l’esiguità del personale.
Nel suo intervento il Presidente Antonio Mastrovincenzo ha ricordato l’impegno del Consiglio regionale sul fronte delle problematiche legate al sistema carcerario, non mancando di evidenziare l’importanza del confronto diretto attivato dal Garante attraverso gli incontri con le rappresentanze della polizia penitenziaria, del volontariato, dei settori sanitario e sociale. “Non posso che ribadire – ha aggiunto – l’importanza delle attività trattamentali, per le quali nel bilancio preventivo 2019 abbiamo previsto uno stanziamento di 260.000 euro. E’ una risorsa ovviamente non sufficiente, ma sta a confermare la nostra attenzione nei confronti di questo settore”. Da ultimo il Presidente ha rivolto “un ringraziamento particolare al mondo del volontariato per il suo prezioso ed insostituibile supporto”.
Presenti all’incontro diversi rappresentanti dell’amministrazione penitenziaria ed il consigliere regionale Gianni Maggi.
I DATI RELATIVI AI SEI ISTITUTI MARCHIGIANI
Passando ai dati concreti, i detenuti presenti nelle Marche sono 929 (fonte Ministero Giustizia, dicembre 2018), a fronte dei 934 del 2017, di cui 314 stranieri rispetto ai 310 del precedente anno.
Sulla base dei dati raccolti dal Garante, risultano effettivamente in servizio 590 agenti di polizia penitenziaria (su 655 assegnati), 18 educatori e 14 psicologi. Per quanto riguarda la situazione sanitaria, le tossicodipendenze mantengono sempre il primato con 454 detenuti (pari al 48,9%), segnalati dall’area sanitaria, che presentano problemi di droga, mentre a seguire figurano le patologie di tipo psichiatrico, con 98 casi accertati.
L’esame delle singole realtà vede al primo posto la casa circondariale di Montacuto con 316 detenuti (di cui 132 stranieri) per una capienza di 256 (per quanto riguarda la stessa capienza la fonte è quella ministeriale). Le sezioni di alta sicurezza a tutt’oggi ospitano 65 persone (tutti italiani). Segue la casa circondariale di Pesaro – Villa Fastiggi con 219 detenuti (di cui 90 stranieri e 20 donne) per una capienza complessiva di 153 unità. Nella sezione sex offender risultano 46 presenze.
Si passa poi a Fossombrone con 161 detenuti (22 stranieri) a fronte di 202 posti disponibili; Marino del Tronto con 101 (24 stranieri e 79 presenze nella sezione dell’alta sicurezza, creata dopo la chiusura del 41 bis) su 104; Barcaglione con 78 (30 stranieri) su 100; Fermo 70 (22 stranieri) su 41.
Per quanto riguarda la Rems (Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza) di Monte Grimano Terme, al momento ancora ubicata nella struttura “Case Gemelle”, si registrano 21 ospiti (4 donne), di cui 18 provenienti dalle Marche.
A.Is.
ENTE REGIONALE PARCO DEL CONERO, NOBILI: “EVITARE ULTERIORI RITARDI”
Pubblicato il 8 Gennaio 2019   Tag: Difesa civica
ENTE REGIONALE PARCO DEL CONERO, NOBILI: “EVITARE ULTERIORI RITARDI”
Il Garante dei diritti, nella sua veste di Difensore civico, fa presenti in una lettera le numerose sollecitazioni ricevute ed evidenzia la necessità che sia individuato, quanto prima, il percorso di riorganizzazione normativa del Consiglio direttivo
La complessa situazione dell’ente regionale “Parco del Conero” al centro dell’attenzione in una lettera sottoscritta dal Garante dei diritti. Destinatari i Presidenti di Giunta, Luca Ceriscioli; Assemblea legislativa, Antonio Mastrovincenzo; Commissione ambiente, Andrea Biancani; l’assessore competente Angelo Sciapichetti e tutti i capigruppo consiliari.
Richiamando le proprie competenze amministrative legate all’attività di difesa civica, Andrea Nobili fa presente di aver ricevuto diverse sollecitazioni, in particolare dalle principali associazioni ambientaliste regionali, per un interessamento diretto riguardo alla situazione dello stesso Ente, ormai commissariato da un anno.
“Non è certo necessario sottolineare – scrive Nobili – la rilevanza della tutela ambientale per la nostra comunità ed il valore delle aree protette, che si trovano sempre più spesso a vivere una difficile condizione a causa della carenza di risorse”. Nella lettera si fa presente che il percorso di riorganizzazione normativa del Consiglio direttivo dell’ente in questione non è stato ancora discusso dalla terza Commissione consiliare regionale, per poi giungere al passaggio definitivo in Consiglio regionale.
“Senza voler entrare nel merito di aspetti relativi alle supposte incompatibilità in capo all’attuale commissario ed alle diverse posizioni in ordine alla composizione del Consiglio direttivo – prosegue Nobili – ci si permette di fare propria l’osservazione che tale ritardo sta rallentando il percorso di crescita di uno dei valori ambientali più significativi delle Marche e tra i maggiori strumenti turistici del nostro territorio”.
L’auspicio è quello che sia fornita la necessaria attenzione per la soluzione della vicenda e che “si possa contare pienamente su uno strumento di governo del territorio democratico e partecipato, il quale rappresenti un modello di gestione virtuosa di primaria importanza”.
A.Is. Ancona 8 – 1 – 2019
MONITORAGGIO DEL GARANTE PER IL DECRETO SICUREZZA “AL MOMENTO NESSUN EFFETTO PREOCCUPANTE NELLE MARCHE, NON ALIMENTIAMO ALLARMISMI”
Pubblicato il 17 Dicembre 2018   Tag: Antidiscriminazioni
MONITORAGGIO DEL GARANTE PER IL DECRETO SICUREZZA “AL MOMENTO NESSUN EFFETTO PREOCCUPANTE NELLE MARCHE, NON ALIMENTIAMO ALLARMISMI”
Dal primo incontro con i rappresentanti delle Prefetture non sono emersi dati preoccupanti. Secondo le informazioni raccolte dei 41 richiedenti asilo nel pesarese 38 non hanno ottenuto dalla Commissione preposta prima, e successivamente dal Tribunale, il permesso di soggiorno. Altri tre avevano già acquisito la protezione umanitaria, ma non hanno presentato la documentazione nei tempi previsti, cioè prima dell’entrata in vigore del Decreto, e quindi non potranno essere annoverati sotto la tutela dello Sprar. Tra di loro non risultano esserci dei minori.
L’entrata in vigore del Decreto sicurezza vede il Garante dei diritti, Andrea Nobili, impegnato su più fronti. La preoccupazione maggiore è quella relativa al futuro dei minori figli di persone che si potrebbero vedere costrette a lasciare il territorio italiano e dei ragazzi non accompagnati che si accingono a compiere la maggiore età. “Proprio per questi motivi – spiega Nobili – nei giorni scorsi questa Autorità di garanzia ha attivato un tavolo di confronto e concertazione con le Prefetture marchigiane, al fine di individuare le eventuali criticità e le possibili soluzioni da mettere in campo. Nel corso della prima riunione non sono emersi problemi macroscopici, anche per quanto riguarda la realtà del pesarese che, nelle ultime ore, sembra essere quella che desta maggiore preoccupazione. La stessa funzionaria della Prefettura di Pesaro ha assicurato che verranno adottate tutte le misure necessarie per tenere sotto controllo la situazione, soprattutto sul versante dei minori”.
Ulteriore momento di riflessione anche quello con la Rete antidisciminazioni delle Marche, la quale annovera numerose associazioni di settore che intervengono direttamente nei territori di competenza, che sempre nei giorni scorsi ha effettuato, con la partecipazione del Garante, una disamina della situazione alla luce dell’entrata in vigore del Decreto.
“E’ ovvio che il nostro interesse – aggiunge il Garante che sta quotidianamente raccogliendo informazioni – è riferito al quadro complessivo, cioè a tutte quelle persone che verranno a trovarsi fuori dal sistema di protezione. Dopo un necessario
approfondimento è emerso che al momento nelle Marche non c’è alcun effetto del Decreto in questione. Dei 41 richiedenti asilo nel pesarese, sui quali nelle ultime ore si è soffermata l’attenzione, 38 non hanno ottenuto dalla Commissione preposta prima, e successivamente dal Tribunale, il permesso di soggiorno. Altri tre avevano già acquisito la protezione umanitaria, ma non hanno presentato la documentazione nei tempi previsti, cioè prima dell’entrata in vigore del Decreto, e quindi non potranno essere annoverati sotto la tutela dello Sprar. Tra di loro non risultano esserci dei minori”.
In conclusione Nobili sottolinea che “è indispensabile non alimentare gli allarmismi. La nostra sarà un’azione di costante monitoraggio e controllo affinchè non si vada a determinare una destabilizzazione dell’intero sistema. Abbiamo diritti da salvaguardare e, prima di ogni altra cosa, bambini da proteggere”.
A.Is.
Ancona 17 – 12 – 2018
GARANTE REGIONALE DEI DIRITTI DELLA PERSONA
Pubblicato il 11 Dicembre 2018   
GARANTE REGIONALE DEI DIRITTI DELLA PERSONA
L’Assemblea legislativa marchigiana approva una modifica, proposta dall’Ufficio di presidenza, alla legge di settore del luglio 2008, che va a sostituire definitivamente il termine “Ombudsman”
Il termine “Ombudsman” lascia definitivamente il posto a “Garante regionale dei diritti della persona”.Voto unanime da parte dell’Assemblea legislativa per la proposta di legge, ad iniziativa dell’Ufficio di presidenza, (Mastrovincenzo, Minardi, Celani, Rapa, Carloni) che va a modificare la normativa vigente di settore del luglio 2008, riformulando la definizione dell’Autorità di garanzia. Già al momento del suo insediamento, Andrea Nobili aveva espresso l’esigenza di questo cambiamento “perché essere più vicini ai cittadini vuol dire anche rapportarsi con loro usando termini di facile comprensione, semplici, immediati, capaci di trasmettere la poliedricità delle mansioni svolte nella loro vera essenza: il rispetto e la tutela dei diritti”.