VACCINAZIONI OBBLIGATORIE, NOBILI: “VA SALVAGUARDATO L’INTERESSE COLLETTIVO”
Pubblicato il 13 Febbraio 2017   
Comunicati
VACCINAZIONI OBBLIGATORIE, NOBILI: “VA SALVAGUARDATO L’INTERESSE COLLETTIVO”
Il Garante per l’infanzia, Andrea Nobili, prende posizione sulla questione dell’obbligatorietà dei vaccini, ribadendo quanto rappresentato nel corso dell’audizione programmata dalla Commissione regionale sanità, che proprio nei giorni scorsi ha avviato l’esame della relativa proposta di legge.
“L’obbligo vaccinale – sottolinea Nobili – è una misura nata a fronte di malattie che avevano causato migliaia di morti infantili e tantissime sofferenze. Non è discutibile il grande successo che ha avuto, insieme ad altri fattori, nella totale riduzione di queste malattie nel nostro Paese. Con la decentralizzazione del sistema sanitario, le Regioni e le Asl hanno la responsabilità di garantire il diritto alla prevenzione vaccinale e concordano con il Ministero una strategia nazionale, ma restano responsabili delle modalità organizzative dell’offerta vaccinale”.
Il Garante ricorda come già la comunità scientifica abbia evidenziato i mutamenti intercorsi negli ultimissimi anni, sia per la diminuzione della stessa copertura vaccinale dei bambini, sia per l’esposizione al contatto con persone provenienti da altri Paesi, in cui alcune malattie sono ancora presenti.
“Questa situazione – evidenzia – ci impone di tener conto delle raccomandazioni provenienti dalle istituzioni sanitarie competenti, che invitano all’adozione di provvedimenti per ottenere un livello accettabile di sicurezza. Si tratta di norme per proteggere la comunità e in particolare chi ha problemi di difese immunitarie, come i bambini più piccoli”.
Partendo dal fatto che la mancanza di vaccinazioni potrebbe ripercuotersi sulla salute degli altri, il Garante ritiene che, come hanno evidenziato recenti sentenze, “è inevitabile un bilanciamento tra principi costituzionali. Il pur rispettabile e tutelabile interesse individuale non può che regredire rispetto all’interesse pubblico, in particolare ove si tratti di tutela della salute”.
Valutazione positiva, dunque, per la proposta di legge regionale sull’obbligatorietà dei vaccini, anche se Nobili ritiene che “potrebbe essere considerata l’opportunità di estendere l’obbligo per l’iscrizione alle materne”.
Ed un’ultima annotazione: “E’ necessario coniugare il concetto di “obbligatorietà” con quello di “promozione” della salute, che è alla base di qualsiasi efficace azione preventiva, ed occorrono strategie comunicative in grado di fugare i dubbi dei genitori. Sempre nella consapevolezza dell’inevitabilità di un intervento legislativo nazionale che, anche in accoglimento delle indicazioni provenienti dalle Regioni, renda obbligatorie le vaccinazioni al fine dell’accesso ai percorsi scolastici nella scuola dell’infanzia e dell’obbligo”.
Nobili sottoporrà la questione al Garante nazionale per l’infanzia ed alla Conferenza dei Garanti regionali, al fine di giungere all’approvazione di un documento che solleciti il legislatore nazionale.
A.Is.
ATTIVITÀ LAVORATIVE PER I DETENUTI, NOBILI: “ATTIVIAMO IL CONFRONTO CON ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA E COOPERATIVE SOCIALI”
Pubblicato il 7 Febbraio 2017   Tag: Garante detenuti
ATTIVITÀ LAVORATIVE PER I DETENUTI, NOBILI: “ATTIVIAMO IL CONFRONTO CON ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA E COOPERATIVE SOCIALI”
Nuova serie di visite negli istituti penitenziari marchigiani organizzata dal Garante dei diritti, che torna a ribadire la necessità d’interventi su attività trattamentali, lavoro e sanità. Primi incontri a Fossombrone e Villa Fastiggi di Pesaro.
Nuova serie di visite negli istituti penitenziari marchigiani organizzata dal Garante dei diritti, Andrea Nobili, dopo la presentazione del Report 2016. I primi due appuntamenti, nei giorni scorsi, a Fossombrone e Villa Fastiggi di Pesaro, dove sono stati incontrati anche diversi detenuti che ne hanno fatto esplicita richiesta. Dati alla mano ed una lettura della situazione nel primo scorcio del nuovo anno, portano il Garante a confermare alcune valutazioni ed a lanciare alcune proposte per affrontare le criticità riscontrate.
Al primo posto le attività trattamentali che a tutt’oggi, secondo Nobili, non soddisfano pienamente la prospettiva della finalità rieducativa della pena. “E’ vero – sottolinea – che alcune lacune sono determinate da una compressione generalizzata delle risorse, ma al contempo è necessario riformulare una proposta più adeguata alle esigenze rappresentate ed a quelle che meglio delineano l’obiettivo finale”.
Secondo, ma non per ordine d’importanza, il problema del lavoro, considerato un presupposto fondamentale per il reinserimento dei detenuti nella società. In questa direzione, il Garante auspica la possibilità di poter concretizzare, nel prossimo futuro, un fronte ampio di riflessione: “E’ mia intenzione attivare una piattaforma che veda come soggetti attivi Prap, associazioni di categoria, cooperative sociali. Abbiamo bisogno di individuare nuovi percorsi per le attività lavorative da espletare dentro o fuori da carcere per quanti si trovano in regime di semilibertà”.
Infine, Nobili non manca di sottolineare le oggettive difficoltà determinate dalla presenza negli istituti penitenziari di soggetti con problemi psichiatrici o legati alle tossicodipendenze. “Anche in questo caso – aggiunge – urgono scelte ed interventi per migliorare le condizioni generali di vita degli stessi detenuti, ma anche di chi opera quotidianamente all’interno delle strutture carcerarie”.
Nelle prossime settimane le visite proseguiranno negli altri istituti presenti sul territorio regionale.
A.Is.
SITUAZIONE DEI MIGRANTI IN SERBIA, NOBILI SCRIVE A SAŠA JANKOVIĆ
Pubblicato il 3 Febbraio 2017   
SITUAZIONE DEI MIGRANTI IN SERBIA, NOBILI SCRIVE A SAŠA JANKOVIĆ
Nella lettera inviata al difensore nazionale dei diritti della Serbia, il Garante regionale esprime preoccupazione con particolare riferimento ai minori. Viene offerta la piena collaborazione per un intervento complessivo di sensibilizzazione.
Lettera del Garante regionale dei diritti, Andrea Nobili, al difensore nazionale dei diritti serbo, Saša Janković. Espressa viva preoccupazione in relazione alla tutela dei diritti fondamentali dei migranti attualmente in transito sul territorio della stessa Serbia, con particolare riferimento ai minori. In tal senso, vengono chieste informazioni e dati sull’attuale situazione.
Nobili ricorda che la realizzazione della Macroregione Adriatico-Ionica vede impegnata in prima fila la Regione Marche, con un impegno di collaborazione sottoscritto dagli Stati membri, al fine di favorire le buone pratiche da condividere. “Recentemente – viene specificato – è stato siglato un accordo con il Segretariato dell’Iniziativa Adriatico Ionica, che fornisce attuazione alla strategia macroregionale ed attraverso il quale si auspica di poter rafforzare i rapporti esistenti tra i Paesi delle due sponde dell’Adriatico per facilitare la promozione di una cultura di convivenza, di pace e di tutela dei diritti umani”.
Nella lettera, il Garante regionale offre “la piena collaborazione per sensibilizzare i Paesi afferenti la Macroregione a questo complesso tema, socializzando dati ed informazioni”.
A.Is.
IL GARANTE DEI DIRITTI SULLA GIORNATA INTERNAZIONALE DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA
Pubblicato il 19 Novembre 2016   Tag: Garante infanzia
IL GARANTE DEI DIRITTI SULLA GIORNATA INTERNAZIONALE DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA
“In occasione della Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, un pensiero particolare vada alle popolazioni colpite dal dramma del terremoto, che ha inciso sulle vite di tanti bambini e ragazzi, a cui dobbiamo garantire anche il diritto all’istruzione ed allo svago in luoghi sicuri. Si dia immediata concretizzazione ad uno scrupoloso monitoraggio della vulnerabilità sismica di tutti gli edifici scolastici e al piano straordinario per la loro messa in sicurezza”. A parlare è il Garante dei diritti, Andrea Nobili, che ricorda l’appuntamento del 20 novembre, data simbolica che nel 1989 registrò l’adozione, da parte dell’Assemblea delle Nazioni Unite, della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, ratificata da oltre 190 Paesi e nel 1991 anche dall’Italia.
“Nonostante vi sia un generale consenso sull’importanza dei diritti dei più piccoli – prosegue Nobili – ancora oggi molti bambini e adolescenti, anche nel nostro Paese, sono vittime di violenze o abusi, sono discriminati, emarginati o vivono in condizioni di grave trascuratezza. Nel mondo sono milioni quelli che lottano per vedere assicurati diritti fondamentali”:
Il Garante prende come riferimento anche il report annuale dell’associazione Save the Children, che fornisce il quadro di un’Italia in cui quasi un minore su tre è a rischio povertà ed esclusione sociale, mentre i bambini di quattro famiglie povere su dieci soffrono il freddo d’inverno, perché i loro genitori non possono permettersi di riscaldare adeguatamente la casa. Più di un minore su quattro abita in appartamenti umidi, mentre l’abitazione di oltre un bambino su dieci, che vive in famiglie a basso reddito, non è sufficientemente luminosa”.
Secondo Nobili “ gli effetti della crescente povertà materiale si traducono sempre più spesso in quella che si definisce “povertà educativa”, cioè in una deprivazione di opportunità formative ed educative anche extra-scolastiche, che consentano ad ogni bambino di sviluppare il proprio potenziale. La povertà minorile è una emergenza assoluta. Per contrastarla, è cruciale prevedere misure specifiche, quali il supporto alle famiglie, il rafforzamento dei servizi di welfare, la diffusione e la stabilizzazione di misure specifiche di sostegno alle famiglie in povertà estrema. I nuovi media giocano un ruolo essenziale e possono rappresentare uno strumento utilissimo per acquisire conoscenze e per favorire processi d’integrazione e partecipazione. Allo stesso tempo, il loro uso impone nuove sfide educative per il mondo adulto che siano parte integrante del percorso formativo di bambini e adolescenti, affinché possano acquisire le competenze necessarie per un utilizzo responsabile degli strumenti tecnologici”.
Nella sua riflessione finale, Nobili invita tutti a non celebrare il 20 novembre come un semplice anniversario. “Facciamo in modo – sottolinea – che l’affermazione di quei diritti fondamentali che la Convenzione ha stabilito sia una pratica quotidiana. Come diceva Albert Einstein, non c’è a questo mondo grande scoperta o progresso che tenga, fintanto che ci sarà anche un solo bambino triste”.
A.Is.
IL PROGETTO “EDU” PER PARLARE DI DIRITTI
Pubblicato il 15 Novembre 2016   Tag: Garante infanzia
IL PROGETTO “EDU” PER PARLARE DI DIRITTI
Realizzato da Amnesty International e sostenuto dal Garante regionale dei diritti, sarà proposto in diversi istituti scolastici delle Marche. Al centro dell’attenzione il Rapporto 2015 – 2016 dell’organizzazione internazionale, contenente la documentazione sulla situazione in 160 Paesi e territori del mondo.
Ai nastri di partenza il progetto “Edu” (Educazione ai diritti umani), realizzato da Amnesty International, promosso e sostenuto dal Garante regionale dei diritti. Direttamente interessati diversi istituti scolastici marchigiani, che hanno aderito all’iniziativa e che, a partire dal prossimo 21 novembre, ospiteranno gli incontri per la presentazione del Rapporto 2015 – 2016 (“Diritti in pericolo – Assalto globale alla libertà”) di Amnesty International, contenente la documentazione sulla situazione in 160 Paesi e territori del mondo.
“Il nostro obiettivo – sottolinea il Garante, Andrea Nobili – è quello promuovere la più ampia consapevolezza sui diritti umani, diffondere un’autentica cultura della cittadinanza, ribadire i principi di civiltà e democrazia che dovrebbero essere sempre alla base del nostro vivere sociale. La collaborazione con Amnesty International Marche ci porta a proporre questa iniziativa nelle scuole, nella consapevolezza che è proprio ai giovani che dobbiamo fornire elementi certi di riflessione su quanto sta accadendo in diverse zone del nostro continente”. Il progetto prevede anche dei workshop con attività pratiche, esperenziali e ludiche e l’utilizzo di diverse forme comunicative. Gli ultimi incontri sono in programma per il mese di febbraio.
A.Is.
NUOVI PROGETTI PER I NODI DELLA RETE CONTRO LE DISCRIMINAZIONI
Pubblicato il 12 Novembre 2016   Tag: Antidiscriminazioni
NUOVI PROGETTI PER I NODI DELLA RETE CONTRO LE DISCRIMINAZIONI
Il punto della situazione nel corso di un incontro a Palazzo delle Marche, presenti il Garante dei diritti, Andrea Nobili, ed il Gruppo regionale di lavoro. Sarà avviato un monitoraggio sui media e sull’attività complessiva della pubblica amministrazione, con particolare riferimento alla pubblicazione dei bandi.
I Nodi della rete territoriale contro le discriminazioni fanno il punto sull’attività svolta e sui progetti per il futuro. Nel corso dell’ incontro svoltosi a Palazzo delle Marche, presenti il Garante dei diritti Andrea Nobili e lo stesso Gruppo regionale di lavoro contro le discriminazioni, ripercorse le tappe fondamentali che hanno portato alla costruzione ed al consolidamento della stessa rete, chiamata ora ad intervenire direttamente sul campo. Sarà avviato, quanto prima, un monitoraggio sui media e sull’attività complessiva della pubblica amministrazione, con particolare riferimento alla pubblicazione dei bandi, affinchè non siano presenti elementi di evidente discriminazione.
Al centro dell’attenzione anche i risultati emersi dai recenti corsi di formazione, che hanno portato all’adesione di nuovi Nodi, e la presentazione del progetto “Nodi Marche – No dicrimination”, che la scorsa estate si è aggiudicato il terzo posto, su oltre cento presentati a livello nazionale, partecipando al bando del Ministero dell’Interno, finanziato attraverso il Fami (Fondo Asilo Migrazione e Integrazione).
Posto in essere da Università di Urbino (ente capofila) Regione Marche – Servizi sociali , Ars , diverse cooperative ed associazioni, con l’adesione di Gante dei diritti, Comuni di San Benedetto del Tronto e Grottammare, lo stesso progetto va a concretizzarsi su due direttrici, prevedendo da un lato una maggiore vicinanza della rete alle potenziali vittime di discriminazioni e dall’altro la sensibilizzazione di chi opera con i migranti e del mondo legato all’informazione.
A.Is.