VECCHIE E NUOVE CRITICITA’ PER LA POLIZIA PENITENZIARIA
Pubblicato il 17 Giugno 2017   Tag: Garante detenuti
Comunicati
VECCHIE E NUOVE CRITICITA’ PER LA POLIZIA PENITENZIARIA
Organici che non rispondono alle esigenze dei diversi istituti penitenziari, necessità di nuove attività trattamentali, rapporti con i detenuti e tutela dei loro diritti. Fino agli episodi come quello dei giorni scorsi a Villa Fastiggi di Pesaro, con la rivolta di un gruppo di nordafricani. La punta dell’iceberg di una situazione complessa, presa in esame nel corso dell’incontro promosso dal Garante dei diritti, Andrea Nobili, al quale sono stati chiamati a partecipare i rappresentati delle organizzazioni sindacali ed i consiglieri regionali.
“Quando interpreto il ruolo di Garante dei detenuti – ha sottolineato Nobili – ho ben chiaro che è indispensabile avere una visone complessiva del sistema penitenziario. Sembrava fossimo usciti da una fase emergenziale, ma dobbiamo constatare che il sovraffollamento torna a presentarsi, anche se in forme molto più contenute rispetto ad altre regioni italiane. Ecco allora che il lavoro della polizia penitenziaria diventa fondamentale, anche per arginare episodi come quello di Villa Fastiggi a Pesaro, che senza un pronto intervento avrebbe potuto avere conseguenze più gravi. Ribadisco che in quella circostanza sono state messe in campo una grande sensibilità e un’altrettante significativa professionalità”.
A fare il punto della situazione Nicandro Silvestri (Sappe), Maurizio Gabucci (Fns – Cisl) , Gianluigi Irmici (Cgil – Pp) ed Antonio Mottola (Osapp), presenti i consiglieri regionali Gianni Maggi ed Elena Leonardi.
Nel corso del dibattito le organizzazioni sindacali hanno evidenziato le criticità che gli agenti di polizia penitenziaria incontrano nel loro lavoro quotidiano, nell’ambito del quale viene contemplata una molteplicità di mansioni sui versanti della sicurezza, del trattamento e del percorso di reinserimento dei detenuti. Tra i problemi posti al centro dell’attenzione, l’organizzazione interna dell’intero sistema; l’assenza di progettualità; l’attuale mancanza, in alcune sedi, di dirigenti, operatori ed educatori; l’unificazione dei due plessi di Montacuto e Barcaglione che non è ancora stata perfezionata sul versante operativo; la situazione determinatasi dopo la chiusura del carcere di Camerino per i problemi derivati dal terremoto; la marginalizzazione del territorio nell’ambito dell’articolazione amministrativa del Provveditorato dell’amministrazione penitenziaria.
Sul tappeto, inoltre, il divario tra gli agenti assegnati e quelli effettivamente in servizio, i mutamenti in atto nella composizione della stessa popolazione carceraria e le difficoltà che vengono incontrate per quanto riguarda la messa in essere delle attività trattamentali; le condizioni strutturali degli istituti, i carichi di stress psicologico non adeguatamente supportati.
“Si tratta di un sistema molto complesso – ha evidenziato Elena Leonardi – che va ad incontrare nuove difficoltà anche per la nuova impostazione data alle carceri su base nazionale. Ritengo che la nostra attenzione sia stata sempre alta e che vada, comunque, rafforzata attraverso uno scambio continuo di informazioni, che ci permetta d’intervenire in base alle possibilità che andremo a verificare”. Secondo Gianni Maggi “occorre una presa di posizione più incisiva soprattutto per quanto riguarda le responsabilità gestionali e l’applicazione pratica delle previsioni che, troppo spesso restano solo belle parole sulla carta”.
Da parte del Garante l’impegno ad affrontare, in modo sistematico e per quanto di sua competenza, le diverse criticità, attraverso un percorso da costruire con il contributo di tutti i soggetti direttamente interessati. Annunciata anche una lettera al Dipartimento competente del Ministero di Giustizia per far presenti alcune questioni specifiche e prospettata la possibilità di organizzare, anche con la collaborazione del Consiglio regionale, un evento pubblico che accenda un riflettore sull’attuale stato degli istituti penitenziari marchigiani.
A.Is.
Il GARANTE DEI DIRITTI ADERISCE AL PROGETTO “ORTO SOCIALE IN CARCERE”
Pubblicato il 16 Giugno 2017   Tag: Garante detenuti
Il GARANTE DEI DIRITTI ADERISCE AL PROGETTO “ORTO SOCIALE IN CARCERE”
Il Garante dei diritti aderisce al progetto “Orto sociale in carcere” da attuare presso l’istituto penitenziario di Barcaglione. Siglato l’accordo con l’Assam (Agenzia per i servizi nel settore agroalimentare delle Marche), che dal 2014 gestisce l’attività formativa per conto della Regione in base al protocollo d’intesa precedentemente sottoscritto da quest’ultima con il Prap (Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria) e che già nel 2008 aveva avviato una collaborazione di settore con la direzione del carcere di Ancona.
Il progetto si inserisce nell’ambito di quelle attività trattamentali che, come evidenzia il Garante, Andrea Nobili, “sono indispensabili per la responsabilizzazione, la risocializzazione e la riabilitazione del detenuto, nonché per la sua formazione professionale che può contribuire al futuro reinserimento lavorativo”.
Nel caso in questione ai detenuti viene affidata la gestione autonoma di uno spazio da coltivare ad orto, con il supporto dei “tutor” agricoltori, chiamati a trasferire gratuitamente le loro conoscenze ed esperienze. Le attività operative, già avviate per il 2017, prevedono la formazione dei detenuti attraverso corsi su orticoltura, apicoltura, produzione della birra e gestione di un oliveto, sempre con l’assistenza dei tecnici dell’Assam. Nell’immediato futuro sarà incrementata la dotazione di attrezzature e materiale necessario per le stesse attività agricole e per la prevista produzione di piante direttamente in serra. Un ampliamento complessivo dell’attività, che permetterà anche il coinvolgimento di un maggior numero di detenuti.
A.Is.
CASI DI AUTOLESIONISMO TRA RAGAZZI, NOBILI: “CORRETTEZZA NELLE INFORMAZIONI, SE OCCORRE RICORREREMO ALLA MAGISTRATURA”
Pubblicato il 9 Giugno 2017   Tag: Garante infanzia
CASI DI AUTOLESIONISMO TRA RAGAZZI, NOBILI: “CORRETTEZZA NELLE INFORMAZIONI, SE OCCORRE RICORREREMO ALLA MAGISTRATURA”
Il Garante per l’infanzia e l’adolescenza interviene sulle ultime notizie relative al servizio delle “Iene”. Martedì incontro con la Garante nazionale Filomena Albano per fare il punto della situazione e valutare le eventuali azioni da intraprendere.
Aveva già raccomandato prudenza e moderazione il Garante dell’infanzia e dell’adolescenza, Andrea Nobili, riferendosi ai casi di autolesionismo tra ragazzi. Ma ora intende affrontare il problema in modo ancor più determinato. “Le ultime notizie in ordine di tempo – evidenzia – lasciano inequivocabilmente intendere che il servizio delle “Iene” conteneva video non veritieri, una leggerezza che non è consentita a chi pretende di fare informazione e soprattutto su questioni estremamente delicate come quelle riferite al mondo dei minori e dell’adolescenza”.
Ed aggiunge: “Sentiamo il dovere di diffidare chi agisce in questo modo, invitandolo formalmente ad astenersi dal divulgare notizie che non abbiano certezze comprovate ed a rispettare le linee di condotta indicate dall’Oms e dalle carte deontologiche, nei casi che riguardano i minori, l’autolesionismo ed il suicidio. Martedì incontrerò la Garante nazionale, Filomena Albano, per valutare le azioni che possono essere intraprese, fino all’eventuale ricorso alla magistratura.”
Sempre partendo da queste considerazioni, Nobili vedrà lunedì prossimo anche il presidente dell’Ordine regionale dei giornalisti, Dario Gattafoni, nell’ambito di un confronto più ampio, posto in essere subito dopo le prime notizie riferite al fenomeno. L’Ufficio scolastico regionale, rispondendo ad un invito dello stesso Garante, ha già comunicato che saranno attivate quanto prima le disposizioni della nuova legge sul cyberbullismo, costruendo le opportune relazioni ed azioni sul territorio.
“Al di là di questa contingenza – sottolinea Nobili – occorre però andare a monte del problema più generale del disagio, con tutte le sue diverse origini e caratteristiche, che nasce al di fuori della rete e che in questa si moltiplica a dismisura, come in un gioco di specchi. E’ proprio in tale ambito che occorre attivare tutte le risorse e le politiche possibili, con la partecipazione attiva delle istituzioni, del mondo della scuola e dell’associazionismo e di tutti quei soggetti che possono fornire il loro contributo”.
Secondo il Garante si tratta di “un percorso complesso, che non può essere reso ancora più difficile da distorsioni informative, capaci di alimentare soltanto reazioni di tipo emulativo. I nostri ragazzi vanno salvaguardati”.
A.Is.
SUPERVISIONE NEI SERVIZI DI ACCOGLIENZA E TUTELA DEI MINORI
Pubblicato il 5 Giugno 2017   Tag: Garante infanzia
SUPERVISIONE NEI SERVIZI DI ACCOGLIENZA E TUTELA DEI MINORI
Supervisione nei servizi di accoglienza e tutela dei minori al centro del seminario ospitato a Palazzo delle Marche e organizzato nell’ambito del master di settore che l’Università di Ferrara ha avviato lo scorso mese di aprile. Patrocinato dal Garante dei diritti, Andrea Nobili, e dall’Ordine degli assistenti sociali, l’incontro è stato aperto dall’intervento del Presidente del Consiglio, Antonio Mastrovincenzo, che ha sottolineato come sulle problematiche legate ai minori siano stati sviluppati diversi percorsi, anche e soprattutto in stretta collaborazione con l’Autorità di Garanzia. Nello specifico, il Presidente ha ricordato le visite in comunità; il primo Report sulla loro situazione nelle Marche; l’incontro sull’affido familiare, da cui è scaturito l’impegno per l’organizzazione di una conferenza regionale da tenersi nei prossimi mesi; l’attenzione nei confronti dei minori stranieri non accompagnati. “Dobbiamo lavorare insieme – ha concluso – in una logica di sistema, garantendo la massima tutela”.
Nobili, da parte sua, ha parlato di un seminario che “consolida il rapporto tra Garante, Consiglio e mondo delle comunità”. E partendo dalle visite effettuate nei mesi scorsi ha evidenziato che “nelle Marche vengono espressi livelli particolarmente buoni, riconosciuti ed apprezzati anche dalla Garante nazionale, Filomena Albano. Un valore aggiunto prezioso, che ci deve indurre a lavorare con particolare impegno, affinchè ci sia riconoscimento per chi opera bene e stimolo a fare meglio per chi evidenzia problemi o criticità. Da parte nostra non possiamo che esprimere attenzione e vicinanza”.
Esperienze dirette negli interventi di Marco Balestra ed Alessandro Maria Fucili, rispettivamente presidente e direttore del Ceis (Centro Italiano Solidarietà) di Ancona e di Monica Giacconi, vicepresidente dell’Ordine degli assistenti sociali delle Marche. Il punto su supervisione e modelli di formazione in comunità affidato a Giampiero Ferrario, consulente Ceis e Cam per gruppi di famiglie affidatarie, ed a Paola Bastianoni, docente dell’Università di Ferrara, che ha illustrato il percorso concretizzatosi nell’ambito del master, con visite anche in alcune comunità di Ancona.
Nel corso dell’incontro presentato il libro “Comuni – care in comunità”, a cura di Paola Bastianoni, Monia Ciriello, Alessandro Maria Fucili, presente all’incontro anche Emanuele Ortu, che ha partecipato alla stesura del testo, realizzato grazie alla collaborazione ed al contributo di quarantacinque professionisti della vita in comunità, che per un anno si sono confrontati quotidianamente sulle tematiche centrali di settore. Per tutti loro la possibilità di un confronto diretto con Andrea Marangoni, presidente del Coordinamento delle Comunità per minori delle Marche. Chiamato ad introdurre questa seconda parte dell’iniziativa il giornalista Rai, Vincenzo Varagona.
A.Is.
SUMMIT SULLA SITUAZIONE DELLA POLIZIA PENITENZIARIA
Pubblicato il 31 Maggio 2017   Tag: Garante detenuti
SUMMIT SULLA SITUAZIONE DELLA POLIZIA PENITENZIARIA
CASI DI AUTOLESIONISMO TRA RAGAZZI NOBILI: “OCCORRE UNA VALUTAZIONE CORRETTA”
Pubblicato il 25 Maggio 2017   Tag: Garante infanzia
CASI DI AUTOLESIONISMO TRA RAGAZZI NOBILI: “OCCORRE UNA VALUTAZIONE CORRETTA”
Il Garante per l’infanzia e l’adolescenza ha deciso di effettuare un primo monitoraggio della situazione con la collaborazione delle istituzioni scolastiche, procedendo successivamente alla concretizzazione di alcuni incontri, da effettuare nei cinque ambiti provinciali delle Marche, con i dirigenti ed i referenti psicologi dei vari istituti.
“A fronte delle recenti notizie di cronaca riguardanti casi di autolesionismo, che mettono in evidenza un disagio giovanile anche nel territorio regionale, è necessario attivare iniziative che portino ad una valutazione corretta del fenomeno, nella convinzione che i problemi maggiori nascono al di fuori della rete ed a prescindere dalle suggestioni che possono determinare alcuni giochi, di cui tanto si parla negli ultimi mesi”. Così il Garante per l’infanzia e adolescenza, Andrea Nobili, che, proprio per fare ulteriore chiarezza su quanto sta accadendo, ha deciso di effettuare un primo monitoraggio della situazione con la collaborazione delle istituzioni scolastiche, procedendo successivamente alla concretizzazione di alcuni incontri, da effettuare nei cinque ambiti provinciali delle Marche, con i dirigenti ed i referenti psicologi dei vari istituti. “Data la delicatezza della situazione e la rilevanza degli interessi in gioco – conclude Nobili – si invita ad una particolare prudenza e moderazione della rappresentazione di taluni eventi, evitando forme di sensazionalismo, che possono dare luogo a effetti di emulazione”.
A.Is.