TAVOLO PERIODICO DI CONFRONTO SUL VOLONTARIATO IN CARCERE

È stato deciso nel corso dell’incontro, ospitato presso la sede Caritas di Ancona, tra il Garante dei diritti ed i rappresentanti delle associazioni che intervengono nei sei istituti penitenziari marchigiani. In primo piano vecchi problemi e nuove criticità, anche alla luce delle ripercussioni determinate dalla pandemia. Giulianelli: “Un supporto importante che ci permetterà anche di rendere più esaustiva la nostra costante azione di monitoraggio”

Un tavolo di confronto ed approfondimento da attivare costantemente per approfondire la situazione alla luce dei problemi noti, ma anche delle nuove emergenze. È quanto stabilito nel corso dell’incontro, ospitato presso la sede Caritas di Ancona, tra il Garante regionale dei diritti, Giancarlo Giulianelli, ed i rappresentanti delle associazioni di volontariato che operano ormai da anni nei sei istituti penitenziari marchigiani.
Un lavoro, come è stato ribadito nel corso dell’iniziativa, che le ripercussioni della pandemia ha reso ancor più complesso, ma che resta determinante sul versante del supporto alle diverse attività e va a costituire un significativo ponte verso l’esterno.
“Riteniamo che attraverso il volontariato – è il Garante a parlare – sia anche possibile rendere ancor più esaustiva l’azione di monitoraggio che viene effettuata periodicamente dall’Autorità di garanzia e per questo motivo il confronto deve essere necessariamente costante e diretto a una lettura attenta delle diverse problematiche”.
Giulianelli non ha mancato di evidenziare nuovamente alcune criticità che insistono sulle carceri marchigiane, tra cui quella sanitaria fotografata nella sua complessità e nei giorni scorsi oggetto di un’audizione del Garante in Commissione regionale sanità e servizi sociali e di un confronto con il Provveditore dell’amministrazione penitenziaria di Elia Romagna e Marche, Gloria Manzelli.
“L’azione di monitoraggio – conclude il Garante – tocca diverse realtà del mondo carcerario e in questo momento particolarmente difficile dobbiamo tenerle tutte ben presenti. Con il supporto di chi lavora all’interno del carcere e di chi presta la sua azione continua di volontariato”.

A.Is.