IL COORDINAMENTO DEI DIFENSORI CIVICI FA IL PUNTO SUL “GARANTE DELLA SALUTE”

L’organismo presieduto da Andrea Nobili approfondisce le linee d’indirizzo con l’auspicio che le Regioni sappiano cogliere questa opportunità, soprattutto in un momento di emergenza come quello attuale. In discussione anche i protocolli d’intesa con l’Anci per l’attività del Difensore civico a livello comunale. Nelle Marche uno specifico accordo è stato sottoscritto nel 2016

Linee di indirizzo per l’istituzione del Garante regionale della salute in primo piano nel corso della riunione del Coordinamento nazionale dei Difensori civici, presieduto da Andrea Nobili, che si è svolta a Roma in doppia modalità (sia in presenza che per via telematica) ed alla quale ha partecipato anche Devid Porrello, Vicepresidente della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative regionali.
L’assemblea plenaria della stessa Conferenza ha già approvato il documento elaborato da uno specifico gruppo di lavoro, alla luce di quanto emerso nel corso di una serie d’incontri d’approfondimento, ed ora si attende la risposta delle Regioni, a cui la legge nazionale del 2017 (conosciuta come “Gelli – Bianco”) in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita e di responsabilità professionale, affida ai Difensori civici anche il ruolo di Garanti per il diritto alla salute.
“L’emergenza determinata dal Covid – 19 – puntualizza Nobili – ha messo ancor più in evidenza l’esigenza di avere ulteriori punti di riferimento certi, soprattutto in un settore come quello della sanità. Ora l’auspicio è che le Regioni sappiano cogliere questa opportunità e che la figura del Difensore civico assuma sempre più valenza attraverso il suo ruolo di interlocutore con i cittadini”.
Proprio in questo senso, il Coordinamento ha anche esaminato la questione dei protocolli d’intesa tra Difensori civici regionali e Anci per l’attività dello stesso Difensore civico a livello comunale. Nelle Marche uno specifico accordo è stato già sottoscritto nel 2016.

A.Is.