SOVRAFFOLLAMENTO A MONTACUTO, NOBILI: “LA SITUAZIONE SI STA AGGRAVANDO. SIGNIFICATIVE LE CARENZE DI ORGANICO DELLA POLIZIA PENITENZIARIA”

A meno di un mese dall’ultimo sopralluogo, il Garante dei diritti torna nell’istituto penitenziario anconetano. Preoccupazione per l’aumento della popolazione detentiva registrato nel corso di agosto. Dopo gli ultimi arrivi di questi giorni, il carcere ospita circa 300 detenuti rispetto alla capienza regolamentare di 256. 
A meno di un mese dall’ultimo sopralluogo, il Garante dei diritti, Andrea Nobili, torna nell’istituto penitenziario di Montacuto. Al centro dell’attenzione le problematiche legate al sovraffollamento del carcere, che a fronte di una capienza regolamentare di 256 detenuti, a fine luglio ne ospitava 266, mentre oggi, dopo i trasferimenti degli ultimi giorni, accoglie circa 300 persone, tra cui moltissimi extracomunitari.
“La situazione di sovraffollamento delle celle detentive – sottolinea Nobili – si sta sensibilmente aggravando a causa dei continui trasferimenti da altri istituti penitenziari, con il rischio che non vengano rispettati i parametri di vivibilità riconosciuti dalla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo. Alle problematiche legate al sovraffollamento si aggiungono quelle relative alla presenza di detenuti con problemi di tossicodipendenza e patologie psichiatriche”.  E ancora: “Tali problematiche sono amplificate dalla significativa carenza di organico della polizia penitenziaria, decisamente al di sotto di quanto previsto dalle indicazioni ministeriali”.
Alla fine di luglio il Garante dei diritti aveva inviato al Dipartimento e al Provveditorato dell’amministrazione penitenziaria presso il Ministero della Giustizia un’informativa sulle criticità che si stavano registrando a Montacuto chiedendo l’attivazione di interventi per il loro superamento. Nobili ha nuovamente scritto agli uffici ministeriali il 23 agosto  per evidenziare l’aggravamento della situazione.  Il timore del Garante è quello “di una relativa consapevolezza della situazione da parte del Provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria, accorpato recentemente  all’ambito dell’Emilia Romagna, con un provveditore che si trova a svolgere anche la funzione di reggente per le aree del Veneto, del Friuli Venezia Giulia e del Trentino Alto Adige”.
c.c.