FASE 2 DELL’EMERGENZA COVID IL GARANTE: “RIPRENDANO GLI INCONTRI PROTETTI DEI FIGLI CHE NON VEDONO I GENITORI DA SETTIMANE”

Il problema dei non collocatari sollevato da Nobili in una lettera inviata al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, ed al Ministro per le Pari Opportunità e Famiglia, Elena Bonetti. Una situazione di allontanamento anche se temporanea, viene evidenziato, è tale da arrecare pregiudizio alla relazione, con ricadute sulla sfera affettiva.

Tra gli innumerevoli problemi determinati dall’emergenza Coronavirus quello, tutt’altro che secondario, della sospensione degli incontri che si svolgono in modalità protetta tra figli e genitori non collocatari, cioè quelli previsti negli spazi neutri e o in presenza dei servizi socio assistenziali. A sollevarlo il Garante dei diritti, Andrea Nobili, attraverso una lettera inviata al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, ed al Ministro per le Pari Opportunità e Famiglia, Elena Bonetti.
Il riferimento diretto è alla legge che ha ratificato il decreto “Cura Italia”, dove viene specificato che, salvo disposizione diversa del giudice, dal 16 aprile fino al 31 maggio gli incontri tra genitori e figli, disposti con provvedimento giudiziale negli spazi neutri o alla presenza di operatori del servizio socio assistenziale, sono sostituiti con collegamenti da remoto. Nel caso non sia possibile assicurare questa modalità, gli stessi incontri vengono sospesi.
“Tutto questo – evidenzia Nobili – induce inevitabilmente ad una riflessione rispetto alle conseguenze che si possono verificare sull’equilibrio psicologico delle persone, con particolare riferimento a quelle di minore età. Una situazione d’impossibilità di relazione vera con il proprio genitore, anche se temporanea, è tale da arrecare un pregiudizio concreto, con inevitabili ricadute sulla sfera affettiva”.
Fatta salva l’adozione delle necessarie misure di sicurezza sanitaria e contemplando il necessario bilanciamento degli interessi costituzionalmente tutelati, secondo il Garante è opportuno non dettare principi sulla genericità dei casi, come per ogni altra decisione relativa ai minori, ma andare ad una valutazione specifica delle diverse situazioni.
Anche alla luce di alcune segnalazioni pervenute, Nobili invita i destinatari della missiva a tener conto delle criticità rappresentate, “permettendo, nel più breve tempo possibile e già in occasione della Fase 2 a partire dal 18 maggio, la ripresa degli incontri genitori e figli in spazi neutri o alla presenza di operatori del servizio socioassitenziale”.
La lettera è stata fatta pervenire anche all’Autorità nazionale garante per l’infanzia e l’adolescenza, alla competente Commissione parlamentare ed al Presidente della Regione Marche.

A.Is.